Consiglio provinciale: le minoranze chiedono una comunicazione della Giunta su Passo Rolle
Le prime sei proposte di mozione discusse oggi in aula
In allegato, l'ordine del giorno dei lavori
Nel pomeriggio, il Consiglio provinciale ha proseguito l’ordine del
giorno, esaminando una lunga serie di mozioni di cui diamo qui di
seguito una sintesi.
Sindrome di Rett: raccolto lo stimolo della mozione di Zanon
La mozione 262 di Gianfranco Zanon (Progetto Trentino),
approvata all’unanimità con un emendamento, impegna la Giunta
provinciale sulla sindrome di Rett e le malattie neurovegetative.
Partendo dalla considerazione della gravità di questa sindrome, che
colpisce quasi esclusivamente le bambine durante i primi anni di vita
"apparentemente normale", con un'incidenza di 1 caso su
10.000 nate, Zanon prevedeva l’istituzione di una figura di
riferimento presso il centro malattie rare per la presa a carico e il
coordinamento di questi casi e il potenziamento dell'unità di
valutazione multidisciplinare esistente. L’assessore Luca Zeni
si è espresso con parere favorevole sui contenuti della proposta
nella forma emendata. Il consigliere Zanon, ha detto l’assessore,
ha ricordato bene il percorso fatto dal 2007 in poi con l’istituzione
del coordinamento per le malattie rare e l’impostazione
multidisciplinare data al coordinamento, garantendo di proseguire e
potenziare l’impegno della Giunta in tal senso raccogliendo lo
stimolo della mozione del collega. Il consigliere Claudio
Civettini (Civica) ha ringraziato il collega per aver posto il
tema ed ha però espresso preoccupazione per la solitudine nella
quale spesso vengono lasciati i pazienti affetti da sindromi rare
come quella descritta. Sembrerebbe oltretutto che ultimamente a
questi pazienti sia stata recapitata una richiesta di certificazione
dello stato della malattia, una cosa a suo avviso assurda, un
passaggio sul quale occorre riflettere. Giacomo Bezzi (Forza
Italia) ha detto non poter fare a meno di votare la mozione,
dicendosi però scettico sulla modifica del dispositivo che di fatto
la svilisce e la depotenzia.
Zanon si è detto abbastanza soddisfatto per l’accoglimento
del proprio documento, fiducioso che l’assessore, così prevede il
dispositivo finale, fra un anno tornerà in Consiglio provinciale con
una relazione che faccia il punto sull’argomento.
Sì all’accelerazione sulla connessione banda larga per le Apt
La mappatura delle connessioni di tutte le Apt del Trentino e
successivamente, in collaborazione con Trentino Network, l'ideazione
di un sistema preferenziale di connessione delle Aziende di
promozione turistica del Trentino al sistema di banda larga, così da
favorire l'efficientamento e la performance dei servizi e la
riduzione dei costi standard: questo l'oggetto della mozione di
Pietro Degodenz, sottoscritta anche dai colleghi del gruppo e
approvata all’unanimità, che origina da alcune segnalazioni da
parte delle stesse Apt, che lamentano situazioni differenziate in
termini di velocità del trasferimento dei dati e di qualità delle
comunicazioni, aspetti di enorme rilievo in ambito turistico. Tutto
ciò a fronte del versamento di canoni non indifferenti, che
ammontano a circa 7000 euro all'anno per la semplice banda a 50 mps,
e a 10.000 euro per la connessione a 100 mps. Se le Apt sono soggetti
privati è vero anche che concorrono a promuovere il nostro turismo e
il nostro territorio, ha aggiunto.
Favorevole il parere di Michele Dallapiccola, assessore
competente, che ha aggiunto che la Pat già ha previsto il
miglioramento del servizio di connettività e la fissazione di un
listino migliore fino al 77% rispetto ai prezzi degli altri gestori.
Il consigliere Giuseppe Detomas ha sottolineato l’elemento
strategico rappresentato da queste infrastrutture sopratutto per
soggetti come le Apt, che hanno un veste giuridica privata, ma
rappresentano un soggetto con funzioni pubbliche o pubblicistiche.
Soddisfatto Degodenz che ha notato come l’importante sia accelerare
ed abbassare i costi, sostenendo quelli che di fatto sono nostri
alleati sul territorio per la promozione del Trentino.
Permane il no della Giunta al riconoscimento dei danni da ungulati
Il consigliere Giacomo Bezzi è
partito dalla considerazione del disimpegno della
Giunta da ogni onere volto a tutelare l'incolumità delle persone e
delle cose rispetto ai danni provocati dalla fauna selvatica. Con la
propria mozione 536 invita la Giunta provinciale a rivedere le
proprie responsabilità e garantire la sicurezza stradale per
i cittadini che possono avere dei danni da ungulati, nell'ambito
delle prerogative concesse dallo Statuto in materia di gestione della
viabilità e della presenza della fauna selvatica.
Abbiamo costruito un impegno dal punto di vista finanziario, ha
notato l’assessore Dallapiccola, improntato ad un’ottica
di risparmio. In questo senso va vista la decisione della Giunta su
questo preciso aspetto ed il parere sulla mozione risulta negativo:
in fondo con pochi euro in più si può ottenere un’assicurazione
che copra queste eventualità, ha aggiunto Dallapiccola.
Questa dovrebbe essere responsabilità dell’ente pubblico che di
fatto gestisce il patrimonio faunistico, visto che tra l’altro c’è
un aumento degli esemplari, ha ribattuto Bezzi. Quanto meno
segnalate meglio nella viabilità i punti dove gli animali
solitamente transitano, ha suggerito ed evitate di banalizzare
l’impegno dei cittadini per i quali anche pochi euro in più hanno
un peso. Nerio Giovanazzi (Amministrare il Trentino) ha notato
che ad un simile documento ottenne tempo fa la stessa risposta.
Questa la possiamo definire la “tassa sugli ungulati” ha detto
Civettini sostenendo la proposta del collega e criticando la
banalizzazione da parte della Giunta.
Sì al riordino e aggiornamento delle informazioni sulle aree
sosta camper in Trentino
In Trentino, ha esordito Lucia Maestri (PD) illustrando la
propria mozione (accolta all’unanimità), sono presenti 68 campeggi
con 32.643 posti persona e 9.755 piazzole disponibili e sul
territorio provinciale c’è un'ampia rete di aree attrezzate e
punti di sosta per camper (oltre 140, un primato italiano), che
confermano la nostra Provincia “camper friendly” e il turismo
all’aria aperta di notevole importanza nelle strategie di marketing
e di peso rilevante nell’offerta turistica trentina sia sotto il
profilo economico sia sotto il profilo dell’immagine. A fronte di
ciò la consigliera ha rilevato che le informazioni sulle aree sosta
e le aree attrezzate per i camper non sono, pur laddove presenti,
immediatamente disponibili. Manca cioè un importante supporto per i
camperisti nella ricerca di aree sosta o servizio. Con la mozione
539, Maestri impegna la Giunta a dare direttive specifiche a Trentino
Marketing affinché, anche attraverso il coinvolgimento e la
collaborazione con le associazioni camperistiche trentine ed il
Consorzio dei Comuni aggiorni i dati relativi alle aree sosta e alle
aree attrezzate per camper, creando all’interno del sito ufficiale
visittrentino una sezione specifica dedicata al turismo in camper,
anche attraverso la creazione di un'apposita sezione delle app di
Trentino Marketing, oppure una nuova app dedicata. Infine, la mozione
prevede che i dati delle aree sosta e delle aree attrezzate per
camper vengano messi a disposizione e pubblicati anche in modalità
open data sul portale della Provincia.
L’assessore Dallapiccola ha accolto la proposta nella forma
emendata, nel senso di dare a Trentino Marketing il compito di
“valutare l’opportunità” di realizzare le iniziative contenute
nel dispositivo.
Accordo con la Giunta per la mozione Giovanazzi sulla revisione
del “Piano Lupo”
Negli ultimi anni le predazioni di bestiame riconducibili al lupo,
ritornato sul territorio provinciale dopo circa 150 anni dalla sua
scomparsa, sono sempre più frequenti e colpiscono zone sempre più
ampie, mettendo a rischio l'agricoltura, la zootecnia e il turismo:
parte da queste considerazioni la proposta di mozione del consigliere
di Amministrare il Trentino Nerio Giovanazzi, approvata
all’unanimità in forma emendata, che chiede alla
Giunta provinciale di occuparsi seriamente della questione e di
intervenire presso il governo di Roma per modificare il “Piano di
conservazione e gestione del lupo”, affinché alle nostre zone,
notoriamente già scosse dalla presenza problematica dell’orso, non
si sommi anche un’arrestabile sviluppo della popolazione di lupi,
in un crescendo di preoccupazioni che mal sopporterebbe la nostra
gente di montagna inducendola un po’ alla volta a disamorarsi del
proprio territorio e delle attività lavorative svolte, elementi
notoriamente indispensabili per la sopravvivenza della montagna.
L’assessore Dallapiccola ha osservato come molti aspetti
della proposta sono condivisibili, del resto il lupo si è installato
da solo e, a causa di norme che ce lo impongono dobbiamo abituarci a
gestirlo. L’assessore ha quindi proposto a Giovanazzi un
emendamento, che includa nel dispositivo anche la sintesi del lavoro
già svolto dalla Giunta: si prevede dunque l’attivazione presso il
Governo per l’”approvazione di una versione del Piano che preveda
la possibilità del controllo in deroga della presenza del lupo, nel
rispetto delle esigenze di salvaguardia delle attività dell’uomo e
riconoscendo alla Provincia maggiore autonomia gestionale nel
rispetto delle norme comunitarie”. Il consigliere Rodolfo Borga
ha ricordato le parole di Dorfmann che ha detto che non esistono
norme che vietano la caccia al lupo, così come la fanno in Svizzera,
anche in via preventiva, laddove ci sia la possibilità che il lupo
metta in pericolo le persone e le attività di montagna. Questa è
dunque una scelta di chi governa la provincia di Trento e non credo,
ha detto, che questa mozione cambierà le cose nella gestione del
lupo, né l’orientamento nella gestione dell’orso. Voterò questo
documento solo perché so che il collega Giovanazzi è in buona fede,
ha concluso. Il consigliere Degodenz ha detto che fa bene
l’assessore a chiedere un’autonomia di gestione diversa: io ho
più paura del lupo che dell’orso, ha aggiunto e sono convinto che
in quest’aula la pensiamo tutti i maniera molto simile: tutti
vogliamo tutelare i nostri contadini e siamo convinti che l’unico
sistema è un prelievo che però va autorizzato e dobbiamo farci
autorizzare. Il consigliere Maurizio Fugatti (Lega) ha
convenuto che la maggioranza “solo da qualche mese a questa parte”
sta difendendo questa posizione, perché fino a qualche anno fa
l’orientamento era diverso. E’ una barzelletta che il lupo sia
arrivato spontaneamente e casualmente nella primavera del 2013 dando
vita al primo branco, ha osservato l’esponente della Lega perché a
suo parere c’è sempre stata la volontà di credere in questo
progetto. Però i danni causati dal lupo, che fa branco, sono più
importanti di quelli prodotti dall’orso: ora state cercando solo di
metterci una pezza, ha concluso, dopo che fino a qualche mese fa
avete solamente dormito. Il consigliere Bezzi ha ribadito la
propria proposta di realizzare per gli orsi un parco, sul modello
della Germania dove è stata portata Daniza. Quanto al lupo, ha detto
di non credere alla storiella dell’insediamento casuale e il
problema è ahimè sfuggito di mano, così come per l’orso. Walter
Kaswalder (Misto) ha osservato che l’assessore Dallapiccola sta
cercando di tamponare una situazione di scontento della gente su
questo ed altri problemi: se non è in grado di gestire una criticità
enorme come questa si faccia da parte e passi la mano a
qualcun’altro, ha detto. Giovanazzi ha invitato a fare
chiarezza sulle norme, rivolgendo un virtuale appello in tal senso
all’onorevole Dorfmann. In questo momento mi risulta che la
Provincia non abbia la mano libera e l’emendamento proposto mi
sembra accoglibile, ha aggiunto.
Dallapiccola ha chiarito che dati scientifici e campioni
genetici hanno stabilito la data di insediamento e la provenienza del
lupo dalla Slovenia ed ha rivendicato l’impegno, nei limiti
consentiti dalla legge, a mantenere una presenza di equilibrio della
specie.
Tavolo di approfondimento sul fenomeno bitcoin: sì alla proposta
di Manica
Alessio Manica (PD), con la mozione 542, ha portato in
Consiglio provinciale il fenomeno bitcoin. Si tratta di un fenomeno
in continua espansione, che sta suscitando la crescente attenzione
anche da parte di Istituzioni politiche e finanziarie, che hanno
cominciato a prendere in considerazione le potenziali applicazioni
della blockchain. Bitcoin trova già ampia diffusione anche in
Trentino ed in particolare a Rovereto, oggetto di un recente
approfondimento sul mensile nazionale specializzato “Focus”,
definita come la “capitale italiana del bitcoin”. La Provincia,
ha proseguito Manica, negli anni ha implementato politiche e azioni
tese allo sviluppo di un ecosistema dell’innovazione, grazie a
politiche pubbliche mirate, al finanziamento di centri e attività di
ricerca, al sostegno allo sviluppo di start-up ed imprese innovative,
al trasferimento dei risultati della ricerca al mondo
dell’innovazione e della produzione. Esistono in tal senso le
condizioni strutturali, tecnologiche e cognitive per fare del
Trentino un laboratorio anche nel campo delle tecnologie blockchain e
bitcoin. Ecco dunque che, partendo da queste considerazioni, la
proposta di mozione di Manica, approvata dal Consiglio con il voto
contrario di Cia e quattro astensioni, impegna la Giunta a creare un
gruppo di lavoro, coinvolgendo Trentino Sviluppo e le start-up con
sede in Trentino che si occupano di blockchain e bitcoin, per
focalizzare ed approfondire le possibilità applicative di questa
tecnologia per il sistema territoriale trentino, organizzare un
convegno sull'argomento ed individuare uno o più campi di
applicazione e avviare una sperimentazione di utilizzo di bitcoin.
Il vicepresidente Alessandro Olivi ha espresso il parere
favorevole della Giunta, sopratutto nella parte che riguarda la messa
a disposizione di Trentino Sviluppo come luogo di accoglienza per chi
già ha dimostrato che si può fare sperimentazioni su questo
argomento. Nostro compito è stimolare e coltivare la capacità di
creatività e su questi impegni ci siamo, ha detto. Si tratta di una
sfida molto interessante, una moneta digitale suscettibile di
variazioni, che occorre monitorare: il tema della ricerca e
dell’innovazione è molto stimolante e interessante non solo per
chi già utilizza questo strumento. “Questa sinistra deve farci
capire dove sta la sua componente di sinistra”, ha esordito Claudio
Civettini perché se da un lato l’argomento mi intriga ho serie
perplessità su quale sia la nostra competenza, senza contare le
riflessioni sull’esclusione da questi percorsi di quella componente
della popolazione totalmente estranea al digitale. E’ giusto da
parte nostra incentivare questo tipo di percorsi? Perché non
facciamo la stessa cosa per le auto elettriche, ad esempio, alle
quali abbiamo anche destinato incentivi? Il consigliere Marino
Simoni (Progetto Trentino) ha ringraziato Manica per aver posto
l’attenzione su questa nuova opportunità tecnologica. Una risposta
a problemi emergenti in buona misura creati da banche e dalla scarsa
credibilità degli istituti tradizionali. L’obiettivo è
comprendere cosa può offrire questo sistema alle azinede e alle
famiglie: bene il tavolo per mettere in rete le start up per
evidenziare criticità e opportunità perché attraverso il confronto
sarà possibile far uscire soluzioni, ipotesi e proposte utili alla
comunità. Il ruolo del pubblico è governare e incentivare anche
percorsi come questi, affinché diventino efficaci nel più breve
tempo possibile. Massimo Fasanelli (Misto) ha osservato che
questo sia un tema da affrontare, ancora poco diffuso, ma di sicuro
interesse: un’opportunità almeno da valutare e il tavolo di lavoro
proposto dalla mozione potrà essere utile per trovare le giuste
formule.
Indubbiamente c’è una questione legata ad anonimato e certezza
delle transazioni, ha replicato Manica, ma questo è
indubbiamente un tema da governare, un tema d’innovazione molto
complesso su cui lavorare e scommettere con coraggio. Claudio Cia
(Misto) ha osservato che questa mozione è distante dalle
preoccupazioni dei cittadini definendola “una mozione che non porta
voti”. Il consigliere ha dichiarato il voto contrario alla mozione
perché “credo che questo consiglio dovrebbe occuparsi più che di
monete virtuali di monete che riempiono il portafoglio della gente
sempre più in difficoltà economica”. Civettini ha
annunciato voto favorevole perché, ha detto, “dal momento che è
ineluttabile il cambiamento su questi sistemi, approfondire non fa
male”. Manuela Bottamedi (Misto) ha dichiarato di volersi
astenere: “questi sono processi culturali che la politica non può
governare e forse non ne ha la competenza”.
Maurizio Fugatti, prima della chiusura dei lavori ha
anticipato di aver presentato una richiesta di comunicazione del
Presidente sul tema dello sviluppo del Passo Rolle con l’intenzione
di discuterlo in Consiglio tra mercoledì e giovedì. La parola ai
Capigruppo che si riuniranno domani mattina alle ore 09.00.