La presidente della Cpo Taufer prende posizione contro il provvedimento dell'assessore Segnana
La Commissione pari opportunità critica lo stop della Giunta ai contributi per la lotta all'omofobia
Preoccupante passo indietro nella tutela dell'uguaglianza tra tutte le cittadine e tutti i cittadini
La
Commissione Pari
Opportunità
della Provincia
autonoma
di Trento
esprime forte rammarico e preoccupazione per la delibera n. 1300 del
30 agosto 2019 approvata dalla
Giunta Provinciale, con
la quale vengono modificati i criteri e le
modalità
per la concessione dei contributi e la realizzazione di interventi di
educazione, promozione e sensibilizzazione alle pari opportunità
eliminando
all’interno di essi il finanziamento alle iniziative contro
l’omofobia e le discriminazioni di genere.
Con
la modifica di questi criteri si sancisce un preoccupante passo
indietro nella tutela di tutte le cittadine e di tutti i
cittadini, della loro eguaglianza della loro pari dignità.
Accade
in un momento in cui si registra un preoccupante aumento degli
episodi violenti e dei crimini d’odio basati su omofobia e
transfobia in tutta Italia.
Crediamo
fortemente che, in linea con quanto espresso dalla la Legge
provinciale sulle pari opportunità (L. 18 giugno 2012, n. 13), non
possano esservi interventi di contrasto alla discriminazione fra
uomini e donne se non incardinati su una nozione ampia di genere.
Il
concetto di genere, di costruzione sociale del maschile e del
femminile, comprende anche il riconoscimento degli stereotipi e delle
aspettative sociali derivanti da fattori identitari e
dell’orientamento sessuale.
Non
vi saranno pari opportunità fra uomini e donne fin quando non sarà
netta la condanna a ogni forma di discriminazione basata sul genere,
sull’identità di genere e sull’orientamento sessuale.
La
Commissione
Pari
Opportunità
crede che vi sia una responsabilità politica condivisa nel porre in
essere azioni che tutelino, rappresentino e rafforzino la pluralità
della realtà. La pluralità dei modi di occupare il maschile ed il
femminile, la pluralità delle identità e degli orientamenti
sessuali.
Il
contrasto di ogni forma di violenza e discriminazione che nega questa
molteplicità è una responsabilità a cui sono chiamate soprattutto
le istituzioni, prima ancora delle singole e dei singoli cittadini.
Responsabilità
che abbiamo soprattutto nei confronti delle e dei più giovani.
La
Presidente della CPO
dott.a
Paola M. Taufer