Seconda giornata in Aula per il Consiglio proviniale.
Sì alla mozione per Chico Forti, sciolto il nodo delle nomine e avviato l'esame del ddl sulla Via
In allegato, l'ordine del giorno
Il
Consiglio provinciale ha approvato stamane all'unanimità la mozione
proposta dalle minoranze con primo firmatario Tonini del Pd, che
impegna i presidenti del Consiglio Kaswalder e della Giunta Fugatti
ad intervenire ancora una volta presso le autorità competenti degli
Stati Uniti a favore della revisione del processo a Chico Forti. (nella foto) Con
un'integrazione concordata da Tonini e Fugatti il dispositivo prevede
anche che sia sollecitata la possibilità per il trentino di scontare
la pena residua in Italia. A Fugatti e Kaswalder la mozione chiede
poi di rendersi interpreti di questa richiesta insieme al governo
italiano “anche attraverso un'apposita missione ufficiale negli
Usa”. Il Consiglio ha poi iniziato la discussione del disegno di
legge 22 proposto dalla Giunta con l'assessore Tonina per modificare
la normativa trentina sulla Valutazione d'impatto ambientale (Via),
che oltre ad adeguare le disposizioni a novità statali, introduce un
procedimento per il rilascio del “Paup”, vale a dire un
provvedimento autorizzatorio unico provinciale e semplificazioni
riguardanti la gestione dei parchi.
Sempre
stamane i capigruppo si sono riuniti altre due volte per cercare un
accordo, alla fine raggiunto tra maggioranza e minoranze, sui
candidati alla carica di difensore civico, garante dei minori e
garante dei detenuti. Le votazioni a scrutinio segreto sono previste
nel pomeriggio alle 15.00. Subito dopo riprenderà l'esame del ddl
22.
Sciolto
il nodo delle nomine e approvata a pieni voti la mozione per Chico
Forti.
La
seconda giornata della sessione del Consiglio provinciale di
settembre, si è aperta stamane in Aula con la richiesta di Cia
(Agire), accolta dal presidente Kaswalder, di una sospensione per
permettere alla maggioranza di discutere delle candidature alle
nomine del difensore civico e dei due garanti, dei minori e dei
detenuti, questione che ieri era stata oggetto di due improduttive
riunioni dei capigruppo. Al rientro in Aula il presidente del
Consiglio ha subito convocato una nuova riunione dei capigruppo per
“cercare la quadra” sui nomi dei candidati. L'incontro ha
permesso stavolta di sciogliere il nodo delle candidature, sulle
quali è stato raggiunto un accordo. Il Consiglio voterà quindi le
tre nomine appena gli uffici avranno predisposto le relative
delibere.
Al
rientro in Aula è stata discussa e approvata all'unanimità (31
voti), con un'integrazione, la mozione proposta da Giorgio Tonini
(Pd) – sottoscritta anche da vari altri colleghi di minoranza
(Demagri, Degasperi, Dallapiccola, Rossi, De Godenz, Ghezzi e Marini)
– per impegnare i presidenti del Consiglio e della Giunta ad
intervenire presso le autorità competenti degli Stati Uniti allo
scopo di ottenere una revisione del processo, e quindi della sentenza
di condanna, di Chico Forti.
Tonini
ha ricordato che sono emersi di recenti elementi tali da rendere
plausibile questa richiesta di rivedere il processo. Si tratta di
creare un clima favorevole a questa decisione, sgombrando il campo da
qualunque polemica nei confronti degli Usa. A propiziare questa
possibile soluzione vi è anche la presenza di una forte componente
italoamericana e trentina nel popolo degli Stati Uniti d'America e la
grande tradizione di amicizia con il nostro Paese. Il dispositivo
impegna anche i due presidenti trentini a rendersi interpreti
d'intesa con il governo italiano di questa richiesta anche attraverso
un'apposita missione ufficiale presso le competenti autorità negli
Stati Uniti.
Alex
Marini (5 stelle) ha segnalato la possibilità di chiedere la
grazia al governatore della Florida e che sia concessa a Chico Forti
di scontare la restante pena in Italia. Marini ha ricordato che Forti
era stato condannato ad un ergastolo senza condizionale, escludendo
qualunque possibilità di uscire prima dal carcere. Questo anche se
una delle partecipanti alla giuria del processo ha dichiarato di aver
subito pressioni per unirsi alla richiesta di condannare Forti.
Pietro
De Godenz (UpT) ha motivato la sua firma in calce alla mozione
perché vi sono dubbi reali e nuove circostanze in merito al processo
e in quanto su questo caso èp necessario che emerga la verità.
Roberto
Paccher (Lega) ha osservato che su questo tema qualche
strumentalizzazione c'è stata perché al momento della presentazione
della mozione si è utilizzato il caso di Chico Forti per mettere in
difficoltà qualche componente della maggioranza. Ha aggiunto che
oltre a questa mozione condivisibile e che semmai andava rafforzata
per chiedere che Forti possa scontare la pena in Italia, occorrerebbe
dar vita ad un'iniziativa più incisiva nell'immediato futuro, visto
che finora non si è ottenuto nulla.
Paola
Demagri (Patt) ha evidenziato che il proprio gruppo ha
sottoscritto la mozione anche per segnalare che la comunità trentina
non si è dimenticata di questo trentino.
Il
presidente Maurizio Fugatti ha espresso il parere positivo della
Giunta condividendo la necessità di fare tutto il possibile per
porre fine alla condizione nella quale Chico Forti è costretto negli
Stati Uniti d'America.
Tonini
è intervenuto nuovamente per dire di non aver nulla in contrario
rispetto alla proposta di aggiungere nel testo della mozione anche la
richiesta che Chico Forti possa scontare la sua pena in Italia.
Dopo
una breve pausa concessa per integrare la mozione, il presidente
Kaswalder ha informato che nel punto uno del dispositivo è stata
inserita anche la frase concordata da Tonini con il governatore
Fugatti “nonché la possibilità di scontare la pena residua nel
nostro Paese”.
Katia
Rossato (Lega) è intervenuta per dichiararsi a favore della
mozione perché da anni il Consiglio provinciale chiede con analoghi
atti di intervenire presso le autorità competenti per ottenere la
revisione del processo a Chico Forti. Anche i tentativi che potrà
promuovere uil nuovo governo giallorosso saranno ben accolte. Rossato
ha offerto la propria disponibilità a recarsi negli Stati Uniti per
questa causa. E ha infine chiesto all'opposizione consiliare di
chiedere al governo oggi in carica a Roma di prendere l'iniziativa
“per smuovere” la situazione riguardante Chico Forti.
Sara
Ferrari (Pd) ha confermato che da almeno 10 anni il Consiglio
provinciale chiede interventi come questo ma che ciò nonostante
occorre riproporre oggi nuovamente la stessa richiesta, anche se non
in chiave di contrapposizione con gli Stati Uniti.
Claudio
Cia (Agire) si è unito al coro dei consiglieri favorevoli alla
mozione, ringraziando dell'iniziativa Tonini che saggiamente nel
luglio scorso aveva suggerito di rinviarne ad oggi la discussione per
superare le polemiche emerse in quel periodo.
Iniziato
il dibattito sulla riforma della Via.
A
seguire è iniziato l'esame del disegno di legge 22 proposto dalla
Giunta con l'assessore Mario Tonina per modificare le normative
provinciali sulla Valutazione d'impatto ambientale (Via) e sul Parco
nazionale dello Stelvio. Rispondendo a una richiesta di chiarimento
di Cia sull'ordine dei lavori, il presidente Kaswalder ha
preannunciato che nel primo pomeriggio saranno pronte le delibere per
procedere alle nomine, con votazione a scrutinio segreto, del
difensore civico, del Garante dei diritti dei minori e del Garante
dei diritti dei detenuti. Un accordo sulle candidature è stato
infatti raggiunto stamane nell'ultima riunione dei capigruppo.
Dopo
la lettura della relazione introduttiva affidata a Denis Paoli
(Lega), l'assessore Tonina ha motivato il ddl con la necessità di
adeguare la normativa sulla Via alla riforma statale introdotta con
un decreto del 2017 e a due sentenze dedicate all'argomento dalla
Consulta. Il provvedimento rinvia quindi alla normativa statale
conservando alla competenza provinciale la Via relativa alle strade.
Ma il ddl riguarda anche il tema della semplificazione con
l'introduzione del procedimento unico che garantirà maggiore
celerità amministrativa ai percorsi di autorizzazione. La novità
principale del ddl è il procedimento unico per il rilascio del
provvedimento autorizzatorio unico provinciale (Paup) che consentirà
alle imprese di acquisire tutti i titoli abilitativi necessari. Il
procedimento si articolerà nelle varie fasi della presentazioen
delle domande in formato elettronico, la raccolta delle osservazioni
degli interessati, l'istruttoria delle amministrazioni interessate,
la partecipazione e infine il rilascio del Paup da parte della Giunta
provinciale. Per quanto riguarda il Parco dello Stelvio il ddl
semplifica il nulla osta relativi ai centri abitati che ricadono nel
territorio del Parco. Al ddl hanno contributo tutti i soggetti
interessati e del Consiglio delle autonomie che ha chiesto e ottenuto
di integrare il testo prevedendo il passaggio degli interventi
proposti dai consigli comunali. Tonina ha poi preannunciato la
condivisione ai due ordini del giorno presentati da Marini (5 stelle)
e di una parte degli emendamenti proposti dallo stesso consigliere e
da Coppola (Futura).
L'assessore
ha illustrato anche i due emendamenti che riguardano la governance
dei due parchi provinciali presentati dopo il voto in Commissione:
Adamello Brenta e Paneveggio Pale di San Martino. I componenti del
comitato di gestione sono infatti 74, ridotti recentemente a 66:
troppi per garantire la partecipazione e l'operatività degli enti
parco perché negli ultimi 4 anni molti componenti non si sono mai
presentati alle riunioni. Con la modifica della legge il comitato di
gestione verrà ridotto a 27 componenti. Il Consiglio delle autonomie
locali ha condiviso pienamente la modifica proposta dall'assessore e
inserita nel ddl, per rendere maggiormente operativa la governance
dei due enti Parco, anche se il Comitato di gestione di Paneveggio
Pale di San Martino ha meno componenti dell'Adamello Brenta. Per la
Giunta dell'Adamello Brenta si passerebbe da 13 a 6 componenti più
il presidente. Tonina ha sottolineato che la volontà della Giunta
provinciale non era quella di evitare l'esame dell'emendamento da
parte della Commissione consiliare competente. Tonina ha
preannunciato anche di aver pronto un secondo maxi-emendamento, il
cui inserimento del ddl – ha aggiunto – è però subordinato alla
condivisione da parte dei capigruppo.
Lucia
Coppola (Futura) ha preannunciato l'astensione sua e di Ghezzi
sul ddl. Pur condividendo l'obiettivo della semplificazione, a suo
avviso la normativa non garantisce un'informazione capillare del
pubblico fin dalla fase iniziale delle procedure offrendo a tutti
effettive e tempestive possibilità di partecipazione. Gli
emendamenti da lei proposti al ddl vanno in questa direzione. Il
riferimento all'obbligo di informare i cittadini viene infatti
cancellato dal provvedimento rispetto alla legge vigente e anche la
loro possibilità di presentare contributi documentali. Coppola ha
ricordato anche che dalle audizioni in Commissione è emersa
l'esigenza, se l'obiettivo è la sempoficazione, di utilizzare nel
ddl un linguaggio meno tecnico e di difficile comprensione. Infine
per Futura non è accettabile sui Parchi che il ddl affidi ai Comuni
il rilascio delle autorizzazioni. Meglio sarebbe su questo punto dare
piena fiducia agli enti parco.
Alessio
Manica (Pd) ha messo in guardia dal rischio di non sacrificare
alla pur condivisibile volontà di semplificare la necessità di
evitare modifiche troppo frettolose di una normativa delicata e
importante come quella sulla Via. Normativa che richiede una
valutazione che implica un'ampia partecipazione perché le novità
siano condivise e non creino poi dei problemi. Manica ha salutato
positivamente la norma sui parchi, mentre quella sulla
semplificazione della governance che l'assessore ha inserito nel ddl
dopo la Commissione saltando le audizioni non denota un buon metodo
di lavoro. Manica ha notato però su questo punto dei comitati di
gestione dei parchi la sparizione, prevista nel ddl, degli enti di
ricerca ambientale precedentemente prevista. La volontà è di
alleggerire il numero eccessivo dei componenti del Comitato di
gestione, ma non per questo si devono sacrificare gli enti di
ricerca. Sparisce anche la rappresentanza delle comunità di valle.
Questa per Manica è invece una scelta politica. Come se il disegno
di riscrittura dell'assetto istituzionale del Trentino venisse
anticipato su questo punto.
Lorenzo
Ossanna (Patt) ha ribadito il sì al ddl da lui già espresso in
Commissione. Giusto è infatti permettere ai privati con questa
semplificazione di usufruire di un'unica procedura autorizzatoria che
riduca i tempi di attesa e sia più chiara. Condiviso da Ossanna
anche l'emendamento proposto da Tonina per rendere più operativa la
governance dei due parchi naturali riducendo il numero dei componenti
dei comitati di gestione. Problematico è invece a suo avviso ridurre
per questo anche la presenza dei rappresentanti delle comunità di
valle, delle Asuc e delle Regole di Spinale e Manez, enti proprietari
dei territori dei parchi. Ossanna ha fatto quindi appello
all'assessore per garantire almeno che nelle Giunte dei parchi sia
assicurata la presenza di questi soggetti.