Dopo le dichiarazioni di voto conclusive in Consiglio provinciale
Approvato in Aula il disegno di legge sull'assestamento del bilancio provinciale
Con 19 sì, 10 no e un astenuto (Pietro De Godenz dell'UpT, nella foto)
Alle
19.11, con 19 voti favorevoli, 10 voti contrari e la sola astensione
del consigliere De Godenz, il Consiglio provinciale ha approvato, dopo
quasi 104 ore di lavori e oltre 7500 votazioni, la manovra di
assestamento di bilancio.
Si è ripartiti alle 17.00
dall’emendamento 747, sui 916 all’articolo 42 per proseguire poi
con l’esame delle rimanenti 24 proposte di modifica agli articoli
dal 43 al 45. Alle 17.35 il Consiglio provinciale aveva completato
l’esame degli oltre 7500 emendamenti alla manovra di assestamento
che impegnava l’aula ininterrottamente da dieci giorni. Sono
seguite le dichiarazioni di voto e infine, alle 19.11, la votazione.
Denis Paoli (Lega) è
intervenuto sull’ordine dei lavori per chiedere al presidente
Kaswalder di esprimersi sul post Facebook del quotidiano
l’Adige e stigmatizzare delle imprecisioni comparse nel commento,
laddove si attribuiva la “colpa” dell’interruzione dei lavori
di ieri agli insulti proferiti dal consigliere Savoi contro le
minoranze. Il presidente ha confermato che la segnalazione è stata
già fatta e la notizia è già stata modificata.
Tonini: non condividiamo
l’impostazione del rapporto tra maggioranza e opposizione che
“lascia fuori la politica”
Aldilà di qualche episodio
sgradevole, per Giorgio Tonini (PD) la discussione è avvenuta
in modo tutto sommato corretto. L’opposizione, ha osservato, ha un
duplice compito: sostenere le proprie ragioni nell’aula cercando di
colmare con la pressione psicologica il divario numerico e attirare
l’attenzione dell’opinione pubblica sulle proposte. Non
condividiamo, ha riassunto Tonini, l’impostazione impressa da
Fugatti al rapporto tra maggioranza e opposizione, che “lascia
fuori la politica”. Qui siamo in una sede eminentemente politica,
ha proseguito e noi abbiamo posto questioni politiche, sul pacchetto
famiglia, sulle infrastrutture, sulla tempesta Vaia, sulla
solidarietà internazionale e sulla scuola. Chi ha vinto le elezioni
ha piena legittimazione a governare e stabilire la rotta e noi non
volevamo capovolgere, ma “condizionare l’orientamento della
Giunta, con il dialogo e con la pressione che ci concede l’uso del
regolamento”. La Provincia autonoma di Trento avrà il suo
assestamento e noi abbiamo tenuto aperto il dibattito e abbiamo
portato a casa qualche risultato che non ne stravolge l’orientamento.
Per la scuola sarebbe stato conveniente fare un provvedimento ad
hoc, fondato sull’ascolto e sul confronto e quello che abbiamo
ottenuto per questo comparto è solo il monitoraggio degli effetti di
cambiamento dell’organizzazione delle lingue, condividendo il
principio che possono cambiare le modalità, ma in nessun modo
dobbiamo impoverire l’insegnamento delle lingue straniere, che sono
un elemento di successo del nostro sistema scolastico. Solo
attenuato, dall’introduzione del tavolo di confronto, il danno
fatto dalla Giunta al sistema della solidarietà internazionale: con
questa scelta la Giunta, accecata da un pregiudizio, ci ha lasciati
attoniti, ha detto. Aiutando gli altri aiutiamo anche noi stessi
perché i rapporti politici ed economici nascono dalle relazioni e
quel modestissimo 0,25% ci tornava aumentato in termini di relazioni
e di scambi. Questa è una delle ragioni fondamentali per la quale ci
opponiamo a questa manovra, ha concluso.
Rossi: lingue straniere e solidarietà
internazionale i motivi principali del voto contrario
Ugo Rossi (Patt) ha
esordito rivolgendo un ringraziamento al presidente Kaswalder per la
conduzione dell’aula e ai collaboratori per il supporto ricevuto:
questo passaggio rappresenta un punto di maggior qualità rispetto ad
un contesto obiettivamente difficile ha detto. Il consigliere del
Patt ha poi evidenziato il misto di sensazioni con le quali si è
avvicinato a questa manovra. Da un lato la preoccupazione per la
tenuta generale dei conti, in un contesto generale obiettivamente
complicato. Dall’altro, il rammarico per il dialogo e la
collaborazione, che sono mancati, almeno inizialmente, rispetto ai
tre elementi cardine della manovra: la natalità, gli investimenti e
l’approccio al post tempesta Vaia. Gli emendamenti erano
finalizzati a costruire su questi tre elementi una logica di
collaborazione. Qualche risultato lo abbiamo infine ottenuto, ha
spiegato: una norma sulla maternità, una sulla formazione dei
medici, un monitoraggio sul trilinguismo, un intervento in tema di
agricoltura. Forse valeva la pena approfondire queste proposte un po’
prima, ha aggiunto. Infine, ha espresso alcune considerazioni di
carattere culturale sul tema delle lingue: queste decisioni si
tramuteranno in un errore madornale per il Trentino, perché prese
senza alcun fondamento scientifico in assenza di un’analisi
statistica, qualitativa e quantitativa di come le lingue sono entrate
nel nostro ordinamento scolastico. Questo è uno dei motivi
principali per cui voteremo contro questa manovra, ha detto. L’altro
motivo è l’approccio che questo provvedimento riserva alla
solidarietà internazionale. Rispetto a queste scelte, le ragioni
della maggioranza sono risultate poco convincenti: avreste potuto
raggiungere gli stessi risultati senza mortificare un’idea e questa
è una responsabilità che vi dovrete prendere, ha concluso.
Ghezzi: abbiamo
capito che per Fugatti non tutte le minoranze sono uguali
Paolo Ghezzi (Futura)
ha riconosciuto, seppur in tono asciutto, la correttezza del lavoro
svolto dal presidente Kaswalder e dai funzionari del Consiglio
provinciale. Questa esperienza è stata faticosa, ha ammesso, e non
abbiamo affezione particolare alle modalità ostruzionistiche, perché
sono mortificanti. Questo disagio è sostenuto dal fatto di aver dato
speranza a chi farà figli dal primo gennaio in poi anche se,
obiettivamente, questa manovra infligge sofferenza ai non trentini.
Ghezzi ha ribadito che il trofeo dello 0,25% non è qualcosa di cui
andare fieri e che il bonus bebè è a suo avviso iniquo ed
inefficace e le conseguenze le vedremo presto: l’immaginaria donna
tirolese, moglie di un cembrano di ritorno a Cembra dopo qualche anno
di lavoro a Verona, e madre di due figli (Maurizia e Mirko) si
perderanno 6180 euro rispetto a chi avrà gli stessi figi, ma non si
sarà mosso da Trento. Prendo atto che lei non apre tavoli di
trattativa, ha detto rivolto al presidente Fugatti (noi abbiamo
ricevuto il finanziamento del bollettino della Sat, ha detto, in un
articolo, tra l’altro, che impoverisce fortemente la montagna).
Speriamo che il prossimo giro ci sia maggiore interesse anche per
noi, in quanto portatori di valori e di visioni, non di marciapiedi e
rotatorie ha aggiunto. Infine Ghezzi ha ammesso di portare a casa
molti insegnamenti da questa discussione, che saranno tradotti nel
modo in cui sarà affrontata la partita del bilancio di fine anno:
abbiamo capito che per Fugatti non tutte le minoranze sono uguali e
un atteggiamento esigente e comandante nei confronti della presidenza
del consiglio provinciale.
Guglielmi: Fugatti vada
avanti così e noi gli saremo sempre fedeli
Luca Guglielmi, dopo
una premessa in ladino, ha ringraziato la Giunta che mai si è
assentata durante la discussione di questa manovra. Rivolto al
presidente Fugatti lo ha elogiato per le scelte fatte con questa
finanziaria. Una su tutte, la cancella zione della riserva dello
0,25% alla cooperazione internazionale, interpretata falsamente come
taglio ai contributi alla solidarietà internazionale. Sul Clil, ha
aggiunto, bene che si demandi all’autonomia dei singoli istituti:
non è un discorso di quantità, ma di qualità: non si possono
mettere insieme due materie senza pensare che la qualità non venga
meno. Queste sono le risposte che i cittadini apprezzano, ha
proseguito. Al collega Manica ha rivolto l’apprezzamento per la
coerenza tenuta durante l’intera discussione ed ha concluso rivolto
al presidente Fugatti: lei vada avanti così e noi le saremo sempre
fedeli, non ci spaventa stare qui ore e giorni, lei ha dato una
svolta a questo Trentino.
5 Stelle: questo è
stato solo un allenamento e per il futuro di attrezzeremo
Alex Marini (5 Stelle),
ha ammesso che non si aspettava la massiccia e costante presenza di
maggioranza e Giunta a questa discussione e nonostante ci siano stati
momenti di scontro -anche da parte mia, di cui mi scuso- è per la
veemenza e la convinzione verso le istanze in cui credo. Il
consigliere ha quindi elencato numerose loro proposte non accolte
dalla maggioranza: sui temi fiscali la proposta di esentare i
trentini dall’imposta di soggiorno (non accolta); una proposta in
tema di trasparenza (respinta), sull’informazione istituzionale per
rafforzare l’ufficio stampa del consiglio provinciale (bocciata),
una proposta a costo zero per introdurre gli strumenti per diffondere
la conoscenza in ordine ai diritti politici e di partecipazione
popolare (respinta), una proposta sul tema recentemente affrontato
con un question time per sensibilizzare i motociclisti sui
rischi che corrono nella violazione del codice della strada
(bocciato), un’iniziativa per la diffusione della cultura orientata
allo stop del consumo del suolo, al risparmio idrico e all’economia
circolare (bocciata). Il collega Filippo Degasperi ha
osservato che il gruppo si era avvicinato con una certa serenità a
questo assestamento e dunque è rimasto molto sorpreso
dall’incomprensibile sequenza di no ricevuti. Ai cittadini, ha
detto rivolto alla maggioranza, oltre alle bandiere del Clil e alla
cancellazione dello 0,25%, fate sapere che aggiungerete un nuovo
dirigente alla scuola, che assumerete dirigenti provinciali senza
concorso, che aumenterete i soldi per le scuole private riducendo
quelli per la scuola pubblica, che avete tagliato i fondi epr
l’ospedale di Cavalese, altro che sanità territoriale. Raccontate
tutto, ha esortato, non solo quello che vi fa comodo: voi siete
arrivati pensando di sbaragliare i vostri avversari e qui abbiamo
raggiunto un record per la durata del consiglio provinciale, ma
questo è stato solo un allenamento e per il futuro di attrezzeremo.
De Godenz: ho avuto un
confronto buono, ma rimane l’amaro in bocca
Pietro Degodenz (UpT)
ha ringraziato per l’attenzione contenuta in questa manovra per le
Olimpiadi e per l’accoglimento di diversi suoi ordini del giorno
(su ortopedia, api, sport e ospedale di Cavalese). Ho avuto un
confronto buono che ha portato qualche risultato anche se l’amaro
in bocca resta sulla cooperazione internazionale, ha dichiarato. Aver
cancellato al riserva di bilancio dello 0,25% è un passo indietro,
ha aggiunto: noi siamo terra di missioni e di missionari e
sicuramente potevamo trovare un percorso condiviso. Altro aspetto di
criticità, quello del trilinguismo. Ha annunciato il voto di
astensione.
Cia: se volevate scrivere
voi le norme del bilancio, avreste dovuto vincere le elezioni
Oltre 100 ore di dibattito,
oltre 7000 emendamenti e avete portato a casa poco o niente ha
esordito Claudio Cia (Agire) rivolto alle opposizioni. Quando
eravamo all’opposizione la maggioranza ci accusava di fare
ostruzionismo fine a se stesso mentre qui il presidente Fugatti ha
iniziato la discussione della manovra chiedendo alle minoranze di
segnalare le loro istanze. Non si può dunque dire che non ci sia
stata la massima disponibilità. Se volevate scrivere voi le norme
del bilancio, avreste dovuto vincere le elezioni, ha aggiunto rivolto
alle opposizioni. L’ostinazione di alcuni consiglieri che hanno
continuato imperterriti a portare avanti l’ostruzionismo anche
senza obiettivo appare a suo avviso incomprensibile. I soldi spesi
dai trentini nei soli ultimi 5 anni per i progetti di solidarietà
internazionale, i famosi 5 centesimi, valgono 56 milioni di euro: i
soldi che diamo ai missionari sappiamo dove vanno, ma quelli che
vanno a certe associazioni spesso servono per tenere in piedi
carrozzoni funzionali ai partiti ed ai politici. Cia ha poi
evidenziato il voto negativo delle minoranze ad alcuni suoi
emendamenti votati dalla maggioranza, che vanno nella direzione degli
aiuti ai lavoratori, ai malati e alle famiglie: “interventi non
riconosciuti dalla minoranza, ferma in una sperduta isola del
pacifico a difesa di una guerra che non c’è”.
Leonardi: questo
cambio di passo è stato voluto dagli elettori
Giorgio Leonardi (FI)
ha osservato che queste norme vanno coerentemente nella direzione
indicata dalla coalizione di centro destra che ha vinto le scorse
elezioni. Rivolto a Fugatti ha detto che è stato magnanimo nel
condividere diversi ordini del giorno dell’opposizione ed ha
sottolineato tutti gli sforzi messi in campo per le numerose opere
pubbliche che si concretizzeranno nei prossimi anni, tutte le
iniziative destinate coloro che si vogliono fermare nelle valli, il
sostegno alle imprese ecc. La Provincia era un bancomat, ha detto e
non si poteva andare avanti così. Se con il denaro proprio si può fare
ciò che si vuole, con quello pubblico la politica ha il dovere di fare
scelte ponderate, stabilendo della priorità nell’interesse della comunità: questo cambio di
passo è stato voluto dagli elettori. Sarà una sfida difficile, ma
noi di Forza Italia ci siamo. Leonardi ha apprezzato la correttezza
di certa opposizione, un po’ meno di chi ha voluto solo
strumentalmente rallentare i lavori di quest’aula. Il tempo sarà
galantuomo, ha concluso, ringraziando tutti coloro che hanno
contribuito alla buona conduzione dei lavori dell’aula.
Savoi: l’opposizione non
poteva pretendere che la maggioranza potesse rinunciare agli elementi
pregnanti di questa legge
“Tanto tuonò che piovve”,
ha esordito Alessandro Savoi (Lega) che ha pregustato la
soddisfazione di approvare, finalmente, l’assestamento di bilancio.
Il consigliere della Lega ha poi distinto tra ostruzionismo ordinario
e straordinario e quest’ultimo riguarda per esempio le leggi
finanziarie, ha detto. L’opposizione non poteva pretendere di
stravolgere l’impianto delle norme o che la maggioranza potesse
rinunciare agli elementi pregnanti di questa legge: dalle opere, agli
interventi in materia di natalità, dagli interventi per Vaia alla
cooperazione internazionale. Su questo ultimo aspetto abbiamo fatto
una scelta coraggiosa sapendo che saremmo stati osteggiati. Quello
che deve essere chiaro è che noi non abroghiamo le risorse, quanto
piuttosto l’obbligo di destinare la quota fissa dello 0,25% del
bilancio. Infine, ha garantito di non avercela con nessuno, quanto
piuttosto di avere a volte un brutto carattere.
Il Presidente Kaswalder si è
infine associato ai ringraziamenti ai dipendenti, ai consiglieri e ai
capigruppo. “Io ce l’ho messa tutta e se qualche sbavatura c’è
stata vi chiedo scusa”, ha concluso.
La votazione ha dato il
seguente esito: 19 sì, 10 no e 1 astenuto (De Godenz).