In Consiglio provinciale
Il question time che ha aperto i lavori in Aula
in allegato, l'ordine del giorno con accesso ai testi in discussione
Il
question time ha aperto stamane in Aula i lavori del Consiglio
provinciale che proseguiranno anche domani e giovedì.
Sara
Ferrari (PD)
Scuola,
le 471
assunzioni
decise
dalla
Giunta Rossi
La
consigliera del Pd, prendendo spunto da un post sui social
dell’assessore
all’istruzione e segretario della Lega dal
titolo “dalle
parole ai fatti 471 insegnanti precari stabilizzati”
ha
chiesto, dal momento che, a quanto risulta, queste assunzioni si
debbono a un accordo siglato 5 anni fa, quante di queste assunzioni
dipendano
dal protocollo del 2014 e quante siano state aggiunte dall’attuale
Giunta.
La
risposta. L’assessore
Bisesti ha chiarito che il
protocollo citato si prefiggeva un piano di miglioramento del sistema
scolastico anche attraverso assunzioni di personale. In base al
criterio di copertura dei pensionamenti venne determinata una quota
quantificata in 350 assunzioni ed una quota è riferibile al
personale docente pensionato grazie alla riforma pensionistica
realizzata dall’attuale governo nazionale (quota 100) più
un’ulteriore quota riferibile al calcolo dell’organico di diritto
e ad una volontà di potenziamento dello stesso organico voluta dal
Presidente della Giunta Fugatti.
La
replica. Ferrari
ha ringraziato per la risposta e chiesto di avere il testo scritto.
Alex
Marini (5 Stelle)
Quali
iniziative
per
sensibilizzare
i
motociclisti?
Il
consigliere dei 5 Stelle ha chiesto alla Giunta se intenda mettere in
campo iniziative di sensibilizzazione per stimolare i tanti
motociclisti che frequentano nella bella stagione le nostre strade ad
una guida più responsabile. Inoltre, Marini ha chiesto all’esecutivo
se abbia in programma un piano di coordinamento per rendere più
severi i controlli nei confronti dei motociclisti meno disciplinati.
La
risposta.
Ha risposto il Presidente
Fugatti che ha spiegato che si è appena conclusa l’installazione
di cartelli bifacciali nell’ambito di una programma di
sensibilizzazione con messaggistica speciale elaborata in
coordinamento con la Provincia di Bolzano. Si
è poi stabilita
l’installazione
di limiti più stringenti sulle strade e sui
passi dolomitici (60
km orari),
oltre ad essere state
concordate nuove postazioni
di controllo. Fugatti ha ringraziato il consigliere per questa
interrogazione: i
numeri sono altissimi e siamo solo ad inizio stagione, ha
concluso: questi numeri
devono fare riflettere noi, ma
anche chi sale sulle motociclette.
La
replica. La
vita umana ha un valore inestimabile, ha replicato Marini, ma è
necessario intervenire con decisione e rigore anche per i costi
economici, oltre che morali, legati a questi incidenti. Il
consigliere ha richiamato un decreto del Ministero dei trasporti che
stima in 1,6 milioni di euro il costo di un incidente stradale. La
legge 8/2005 della provincia, ha aggiunto, ha istituito un sistema
integrato di sicurezza della polizia locale: mi auguro che si faccia
qualcosa che metta insieme tutti questi soggetti per fare interventi
più efficaci e tangibili, che riducano i costi sociali legati a
questi eventi.
Paolo
Ghezzi (Futura)
Fugatti
socio
dell’Alfa
Club
par
condicio violata?
Il
consigliere di Futura chiede al Presidente della Giunta se la
divulgazione, tramite l’ufficio
stampa della Provincia,
della sua nomina a socio onorario del Club Alfa Romeo di Bolzano non
configuri
una
violazione della par
condicio
e un’indebita operazione di auto propaganda, dal
momento
che il comunicato è stato diffuso nel periodo antecedente i
ballottaggi del 9 giugno. Ghezzi, a tal proposito, ha ricordato che
il Consiglio provinciale, in questo periodo ha oscurato sia la
diretta tv delle sedute che quella in streaming.
La
risposta.
Il presidente Fugatti ha
premesso che la Giunta fin dal suo primo insediamento ha sempre posto
attenzione a tutte le realtà sul territorio, anche quelle
commerciali e produttive. Quello riportato dal comunicato in
questione era un incontro con il Club Alfa Romeo di Bolzano che ha
apprezzato che la Giunta si sia servita di un’auto italiana
rinunciando ad una marca tedesca, realizzando così anche un notevole
risparmio per le casse provinciali. Un fatto che meritava a suo
avviso una piccola notizia che non può certo aver influito nelle
intenzioni di voto dei cittadini di Levico e di Borgo.
La
replica. Ghezzi
ha preso atto con soddisfazione del risparmio consentito dalla
scelta del marchio italiano e ha rilevato con altrettanta
soddisfazione che gli elettori di
Levico e Borgo se ne sono
infischiati di questa scelta del Presidente. Prendo infine atto, ha
aggiunto, che l’attenzione alle realtà produttive del
presidente ci permetteranno
di vedere altre iniziative di questo tipo nel cortile della
Provincia, iniziative di
respiro regionale ed autonomistico di grande apertura.
Giorgio
Leonardi (Forza Italia)
Rovereto,
cosa fa
la
giunta
per
la tangenziale?
Il
consigliere di Forza Italia ha chiesto quali siano gli intendimenti
della Giunta per l’attesa realizzazione della tangenziale di
Rovereto. Opera prevista dal Prg della Città della Quercia e dallo
stesso Pup.
La
risposta. Fugatti
ha chiarito che nel piano delle grandi opere c’è la variante di
Rovereto e che le soluzioni comprendono varianti sulla destra
orografica dell’Adige. Nel corso della legislatura, a partire dal
prossimo autunno, sarà avviata l’attività di aggiornamento degli
studi e la condivisione con
i territori. La
soluzione sarà condivisa con la stessa concessionaria e saranno poi
stabilite la modalità di utilizzo e l’impiego delle risorse.
La
replica. Dal
2005 sento parlare di quest’opera, ha replicato Leonardi,
compiaciuto per la risposta: fino ad oggi sono state solo spese tante
belle parole, ma niente fatti per un’opera, che non è a suo avviso
più procastinabile, ma è linfa vitale per Rovereto.
Michele
Dallapiccola (Patt)
Nel
turismo
senza
lavoratori
la
Giunta che fa?
Il
consigliere del Patt ha chiesto alla Giunta cosa intenda mettere in
campo per stimolare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro nel
comparto turistico, viste le difficoltà a trovare personale,
denunciate pubblicamente dalle imprese.
La
risposta. Roberto
Failoni, assessore competente in materia, ha detto che i datori di
lavoro del settore turistico
hanno la possibilità di
rivolgersi ai
centri per l’impiego
per
verificare le disponibilità di
soggetti disoccupati con i
requisiti richiesti da cui
attingere. Le
aziende possono anche pubblicare in autonomia degli annunci sul
portale Trentino Lavoro al
fine di raccogliere le autocandidature. E’
in fase di definizione, ha
aggiunto, un protocollo
d’intesa con le
associazioni degli operatori Asat e Unat finalizzata alla messa a
disposizione degli stessi cv delle persone
disponibili a lavorare nel settore. Per
la stagione invernale, sulla
scorta dell’esperienza avviata
con le associazioni del settore agricolo,
Agenzia del lavoro
intende avviare una campagna informativa con
raccolta straordinaria
di curricula
di persone disponibili a
lavorare in tale ambito.
Oltre a questa attività
si stanno valutando le ragioni dello scarso interesse dei
non occupati a lavorare nel settore e
sarà avviato un confronto con le categorie per valutare la soluzione
del problema la cui responsabilità non è imputabile solo
all’introduzione del reddito di cittadinanza.
La
replica. Dallapiccola
ha ringraziato per la risposta interessante, esauriente e
responsabile, augurandosi che questo stato d’animo appartenga anche
alle categorie che devono essere parte attiva.
Pietro
De Godenz (UpT)
Statale
612, cosa
si
sta facendo
per
riaprirla?
Il
consigliere dell’UpT, ricordando che il tratto di statale 612 della
Val di Cembra, tra Capriana e Molina di Fiemme, è chiuso
a
seguito della
caduta di alcuni massi (tranne un passaggio secondario con un
semaforo ogni mezz’ora), ha chiesto all’assessore ai lavori
pubblici come intenda intervenire per accelerare i lavori di
sistemazione, magari introducendo un senso unico alternato regolato
da semaforo, per non penalizzare l’economia della valle di Cembra
nella stagione estiva.
La
risposta. L’assessore
Mattia Gottardi ha riconosciuto il disagio: la situazione è
problematica, ha detto, citando la caduta di massi e un piano di
scivolamento inclinato nel terreno che non ha permesso di escludere
ulteriori crolli tanto che si è resa necessaria la chiusura della
viabilità e la deviazione. Immediatamente sono state effettuate le
verifiche e definiti gli interventi per la messa in sicurezza della
viabilità. Ha spiegato. I
lavori sono iniziati
il 31 maggio scorso e
per ridurre i tempi di esecuzione si è ricorso ad una ditta che si è
impegnata a lavorare anche il sabato con l’utilizzo di calcestruzzi
e materiali acceleranti. Il transito alternato presumibilmente sarà
riaperto entro il 19 di luglio.
La
replica. Apprezzata
la risposta dal consigliere Degodenz anche se, ha
detto, il 19 luglio sembra
una data molto lontana.
Sarebbe
auspicabile, ha aggiunto,
uno sforzo per riuscire a
poter aprire il transito
a tutti e non solo ai residenti di Capriana
e Carbonare.
Alessio
Manica (PD)
Corridoio
Brennero
l’Osservatorio
verrà
attivato?
Il
consigliere ha chiesto alla Giunta se abbia in programma di attivare
e convocare l’Osservatorio per lo sviluppo del corridoio del
Brennero, quali siano le ipotesi progettuali per le tratte d’accesso
e quale sia lo stato di finanziamento.
La
risposta.
L’assessore Gottardi ha
chiarito che l’Osservatorio
per lo sviluppo del corridoio del Brennero
è stato istituito con legge provinciale 25/2012 e prevede la
costituzione di un Comitato tecnico scientifico che
dura in carica per la durata della legislatura e
che va quindi ricostituito.
In data 9 maggio i rappresentanti del
Comitato sono stati
convocati a Trento presso la
sede della Provincia, con
l’obiettivo di condividere quanto fatto negli ultimi anni e di
ricostituire i Comitato
al fine di riavviare l’attività La scadenza per l’invio dei
nominativi dei nuovi
rappresentanti era
il 14
giugno scorso. A breve, la nomina dei rappresentanti sarà
formalizzata con delibera della Giunta a seguito di questo passaggio
sarà possibile dunque riavviare l’attività. Allo
stato attuale è stato realizzato uno studio di fattibilità tecnica
del progetto integrato che prevede la realizzazione del
by-pass ferroviario di
Trento, l’interramento della ferrovia e il sistema Nordus e si sta
lavorando all’attuazione degli altri punti previsti dal protocollo
“Riqualificazione urbana della città di Trento intersecata dalla
linea ferroviaria Verona-Brennero”.
La
replica. Parzialmente
soddisfatto per la risposta il consigliere Manica, che ha rilevato
l’assenza di accenni al tema del finanziamento, mentre ha
apprezzato la volontà di investire in percorsi partecipativi.
Alessandro
Olivi (Pd)
Rc
e assegno unico
cosa
fa la Giunta
per
evitare i guai?
Il
consigliere del Pd ha chiesto alla Giunta di sapere - dal momento che
le misure previste dall’assegno unico provinciale per le famiglie
con redditi più bassi sono sospese in attesa di conoscere quanto
verrà corrisposto dal reddito di cittadinanza
nazionale
ai nuclei familiari che ne avranno diritto - quali interventi intende
adottare anche in via d’urgenza, per evitare che la farraginosa e
burocratica sovrapposizione di assegno unico e reddito di
cittadinanza,
scelta dalla Giunta, produca danni alle famiglie povere destinate per
mesi a non percepire alcun sostegno al reddito.
La
risposta. L’assessora
Segnana ha spiegato, in una
risposta ampiamente articolata e complessa,
che la disciplina dell’assegno unico provinciale prevede regole di
non cumulabilità con altri
interventi che perseguono le medesime finalità.
Nello specifico, fino a
marzo 2019, la quota A dell’assegno unico aveva le stesse finalità
della misura statale di contrasto alla povertà denominata reddito di
inclusione. La disciplina provinciale prevedeva, pertanto, una
coordinata gestione delle due misure, tale da garantire all’assegno
unico una funzione integrativa di quella statale. La
disciplina prevedeva la sospensione della determinazione della quota
A fino all’acquisizione dei dati relativi alla concessione-o al
diniego- della misura statale. Inizialmente la Giunta aveva concesso
l’erogazione della quota A dell’assegno in deroga alla
disciplina, provvedendo poi a recuperare le somme versate in
eccedenza rispetto alal misura statale. Questa decisione ha però
dimostrato un impatto eccessivamente gravoso al momento del
conguaglio, sugli utenti che si sono visti decurtare l’importo
dell’assegno unico fino al completo recupero del reddit
d’inclusione. Questo
principio della non
cumulabilità è stato
esteso dal primo
aprile anche al
reddito di cittadinanza e alla luce dell’esperienza passata si è
ritenuto di non derogare alla disciplina.
La
replica. Una
risposta molto complessa, l’ha
definita Olivi, che ha
chiesto
all’assessora di avere una
copia del documento. Rimane comunque il fatto, ha
aggiunto, che a partire dal
1 aprile, tra coloro che
fanno richiesta di assegno unico, i
più poveri non prendono nulla per mesi. Direi
che era preferibile rischiare
che nel conguaglio ci possa essere qualche disallineamento, anziché
far restare i più poveri
per mesi senza aiuti. Voi avete deciso che il reddito di cittadinanza
viene prima dell’assegno unico provinciale, ha
concluso.
Claudio
Cia (Agire)
Diritto
allo studio
contributi
tagliati
per
quale motivo?
Il
consigliere di Agire ha chiesto alla Giunta se sia a conoscenza del
dimezzamento dei contributi per il sostegno allo studio amministrati
dalle Comunità di valle. Drastico calo che penalizza soprattutto le
famiglie e gli studenti provenienti dalle valli.
La
risposta. L’assessore Bisesti ha ricordato che le risorse sono
assegnate alle Comunità sotto forma di budget per il servizio di
mensa scolastica e per gli assegni di studio per 8.760.000 di euro.
Per rispondere a queste esigenze – ha proseguito l’assessore –
occorre incrementare le risorse e a questo scopo la Giunta prevede di
portare la spesa complessiva a 9.847.000 di euro, in modo che le
Comunità possano coprire i maggiori oneri relativi alla mensa
scolastica e il diritto allo studio. Per questo è stato già
approvato un accordo ponte per il 2019 con uno stanziamento 8.760.000
che saranno prossimamente integrati con l’assestamento del bilancio
provinciale. Bisesti ha precisato che il beneficio spettante allo
stesso studente possono variare di anno in anno a seconda dei
parametri riferiti a ciascuno. In Valle di Sole non risultano
criticità per carenza di risorse, alla luce della staticità della
spesa complessiva.
La
replica. Cia ha ricordato di aver raccolto come movimento Agire
questa criticità dai cittadini della Val di Sole. L’importante è
che il problema non si presenti all’inizio del nuovo anno
scolastico.
Giorgio
Tonini (PD)
“Barchesse”
delle
Albere
quali
progetti?
Il
capogruppo del Pd, mentre, afferma, si assiste al duello a distanza
tra i presidenti del Muse e del Mart sull’utilizzo del palazzo
delle Albere, le “barchesse”, che rappresentavano gli edifici di
servizio dello storico palazzo–fortezza dei Madruzzo, giacciono
ancora in stato di abbandono. Per questo Tonini chiede alla Giunta se
sia consapevole che le Albere non appartengono ai musei ma alla Pat e
se ci sia qualche progetto che riguarda le due cadenti “barchesse”.
La
risposta. L’assessore Bisesti ha risposto che è necessario
avere una visione complessiva del Palazzo delle Albere. La Giunta si
sta adoperando per definire un progetto su questo edificio che
coinvolgerà anche i musei. Quanto alle Barchesse, quella a destra è
di proprietà dell’Università e l’altra appartiene al Comune.
Per la barchessa nord era stato elaborato un progetto che poi però è
stato abbandonato. Ora la Provincia si farà carico di un confronto
con il Comune e l’Università per verificare quali potranno essere
i progetti di riqualificazione più adeguati per le Barchesse.
La
replica. Tonini ha preso atto che se esiste un lavoro progettuale
in corso e auspicato la Giunta presti attenzione a questa che è una
delle vie nobili della città capoluogo.
Lucia
Coppola (Futura)
Cosa
fa la Giunta
per
preservare
i
nostri boschi?
Visti
i danni provocati dalla tempesta Vaia che hanno interessato circa 19
mila ettari di bosco su un totale di 390.463, e dopo l’approvazione
della legge sulla semplificazione che agevola le procedure per
trasformare i boschi in aree agricole sotto i 5 ettari, Coppola ha
ricordato il pericolo derivante da questa trasformazione e ha chiesto
alla Giunta cosa intenda fare per tutelare l’equilibrio tra
patrimonio boschivo e quello agricolo, indispensabile per evitare
rischi idrogeologici e la perdita di biodiversità.
La
risposta. L’assessora Zanotelli ha sottolineato che la
semplificazione introdotta dalla legge per la trasformazione da
bosco ad area agricola non introduce gli elementi di pericolosità
indicati da Coppola. Le trasformazioni sono soggetti ad
autorizzazione e potranno verificarsi solo se il piano forestale le
prevede, non rientrano nelle aree di pericolosità e non richiedono
autorizzazioni. Il nostro territorio deve puntare non alla quantità
ma alla qualità delle produzioni, sarà cura della Giunta di
confrontarsi con gli operatori boschivi per decidere come andare
incontro alle esigenze del settore zootecnico senza depauperare il
paesaggio e mettere a rischio la biodiversità.
La
replica. Coppola ha replicato che 5 ettari restano davvero troppi
e ha aggiunto di sperare quindi in un ripensamento per non rischiare
danni al paesaggio. A suo avviso sarebbe importante prevedere che gli
spazi creati dagli schianti siano almeno destinati ad una agricoltura
di altro tipo, con coltivazioni più sostenibili e libere da
pesticidi.
Luca
Gugliemi (Fassa)
Strade
chiuse
migliorare
la
comunicazione
Il
consigliere di Fassa ha chiesto all’esecutivo se non ritenga di
intervenire con la Provincia autonoma di Bolzano, la Regione Veneto e
Lombardia per mettere in campo un sistema di informazione più
efficiente sulle chiusure delle strade di montagna di collegamento e
dei valichi. Questo per evitare agli automobilisti brutte sorprese a
viaggio iniziato.
La
risposta. Il presidente della Giunta Fugatti ha detto che per
evitare i disagi all’inizio dei principali valichi dolomitici sono
stati installati pannelli a messaggio variabile. Le chiusure
avvengono con ordinanza degli enti competenti trasmesse a Viaggiare
in Trentino e Cis viaggiare informati nonché alle forze dell’ordine.
Sono in corso contatti con le amministrazioni regionali competenti
per migliorare e rendere omogenee le informazioni rivolte ai soggetti
in transito.
La
replica. Guglielmi ha ricordato che risolvere il problema è
importante perché la disinformazione non è un bel biglietto da
visita per chi accede alle aree dolomitiche.
Lorenzo
Ossanna (Patt)
Euregio
family pass:
quante
ne ha emesse
la
Provincia?
Il
consigliere del Patt ha chiesto alla Giunta quante siano le tessere
“Euregio family pass”, che permettono alla famiglie trentine di
usufruire di agevolazioni relative ai servizi nel territorio
dell’Euregio, emesse dalla Pat dal 2017 e quali iniziative intenda
porre in essere per promuovere questa iniziativa.
La
risposta. L’assessora Segnana ha risposto che le Euregio Family
Pass sono 7.597. Quanto alla promozione della tessera verrà
organizzato in autunno l’Euregio Family Day, durante il quale le
famiglie che possiedono la Card potranno accedere gratuitamente alle
iniziative loro rivolte.
La
replica. Ossanna ha ribadito i vantaggi per le famiglie che
utilizzano il treno e che meritano di essere maggiormente conosciuti
dalla popolazione trentina.
Filippo
Degasperi (5 Stelle)
A
Cavalese
vaccinazioni
in
spazi angusti
Il
consigliere di 5 Stelle ha chiesto al Presidente della Provincia come
intenda intervenire per adeguare la palazzina del presidio
ospedaliero di Cavalese che ospita il Servizio vaccinazione e
certificati. Edificio che, oltre a una serie di difficoltà
strutturali (niente ascensore, ingresso angusto, corridoio stretto,
spazi angusti, un solo bagno sia per maschi sia per femmine), pare
inaccessibile ai passeggini.
La
risposta. L’assessora Segnana ha segnalato che la palazzina era
stata realizzata a fine anni ‘70 per essere centro di igiene
mentale e poi adibita ad altri scopi. Doveva essere abbattuta ma non
vi sono successivamente stati lavori di ristrutturazione.
L’ambulatorio è accessibile anche da piano terra e non solo dalle
scale come ha rilevato il consigliere.
La
replica. Degasperi ha osservato che l’assessora si è limitata
a descrivere la situazione ignorando le domande da lui poste. Ha
precisato che è scorretto che nella palazzina si possa accedere, è
vero, anche da piano terra, ma utilizzando la porta d’emergenza. E
ha dedotto che non vi è nessuna intenzione di intervenire. “Per
fortuna, ha concluso, che la Giunta ha dichiarato di voler migliorare
la sanità nelle valli”.
Luca
Zeni (Pd)
Commissari
basta
incarichi
ad
ex politici?
Il
consigliere ha chiesto alla Giunta se, dopo gli incarichi a
commissari straordinari dati a due ex consiglieri provinciali, Marino
Simoni (candidato in una lista a sostegno di Fugatti) a Levico Terme
e Massimo Fasanelli nel comune dell’Altopiano della Vigolana,
intenda tornare alla prassi consolidata in passato di affidare questi
delicati compiti a dirigenti o a tecnici. E ha citato la vicenda di
Levico dove il commissario Simoni ha dovuto revocare una variante al
Prg da lui stesso approvata pochi giorni prima delle elezioni, vista
la ferma opposizione degli schieramenti politici in campo per le
elezioni.
La
risposta. L’assessore Gottardi ha ricordato che la Giunta non è
vincolata da nessuna normativa per queste nomine. La scelta è
affidata alla piena discrezionalità dell’esecutivo. Per gli
incarichi di commissario straordinario per reggere consigli comunali
sciolti non è inopportuno l’affidamento ad ex consiglieri
provinciali.
La
replica. Zeni ha replicato che l’inesistenza di un divieti
normativi non toglie che la scelta di affidare il ruolo di commissari
ad ex consiglieri come in questo caso sia politicamente inopportuno.
Serve un approccio molto tecnico per svolgere questi cimpiti. C’è
quindi per Zeni un problema perché sarebbe meglio optare per profili
tecnici o comunque defilati dal punto di vista politico. La questione
dovrebbe essere posta anche a livello istituzionale per evitare
“invasioni di campo”. Ha quindi invitato la Giunta a riflettere
su questo tema.
Gianluca
Cavada (Lega)
Diga
di Pezzè
si
può trovare un’alternativa?
Il
consigliere della Lega chiede se la Giunta intenda proporre
alternative tecniche (ad esempio l’uso di sghiaiatori,
dissabbiatori) allo svuotamento della diga di Pezzè in Val di Fassa.
Svaso che arriva dopo quelli del 2009, 2012 e 2016 e che, come
testimonia l’esperienza storica, ha un forte impatto
sull’ecosistema fluviale e sulla fauna ittica per la difesa della
quale, in particolare la trota marmorata autoctona, le società di
valle impegnano fondi e risorse.
La
risposta. L’assessore Tonina ha premesso che gli interventi di
svaso in questione sono stati effettuati negli ultimi anni con
modalità sempre più rispettose dell’ambiente consentendo di
limitarne l’impatto. Gli effetti dello svaso verranno studiati
nell’ambito di un progetto europeo che coinvolge anche il servizio
bacini montani della Pat. Questo sper sviluppare e condividere nuovi
approcci gestionali degli ecosistemi fluviali anche con riferimento a
torrenti come l’Avisio. Quanto agli sghiaiatori, questa è una
delle misure allo studio in vista del nuovo affidamento della
concessione per il grande impianto idroelettrico di Predazzo. Questa
ed altre possibilità saranno approfondite per migliorare le attuali
modalità di intervento.
La
replica. Cavada ha ricordato che il problema esiste da decenni e
che sia preso in considerazione nel rinnovo delle prossime
concessioni idroelettriche, “perché non è bello per nessuno
vedere l’Avisio color cioccolata”.
Paola
Demagri (Patt)
Disturbi
apprendimento
ragazzi
da affidare a
psicologia
clinica.
La
consigliera del Patt ha chiesto all’assessore alla sanità se
intenda approvare la deroga per la presa in carico dei ragazzi tra i
6 e i 18 anni affetti da disturbo dell’apprendimento da parte
dell’Unità operativa di psicologia clinica. Questo perché l’Unità
operativa di neuropsichiatria infantile, per carenza di medici
specialisti, sta andando verso una situazione di difficoltà per la
presa in carico dei pazienti.
La
risposta. L’assessora Segnana ha riconosciuto la carenza di
specialisti di neuropsichiatria infantile e che la certificazione dei
dsa è un problema. Ha però aggiunto che occorre una valutazione
approfondita da parte della componente medica, in attesa della quale
la Giunta non ha adottato alcuna deliberazione. Per il servizio di
assistenza e consulenza psicologica i criteri di accreditamento sono
invece già stati definiti dalla Giunta e sarà quindi possibile
espletare entro l’autunno prossimo le valutazioni dei casi.
La
replica. si è dichiarata soddisfatta della risposta perché
prevede l’invito rivolto ai servizi a confrontarsi sul problema per
definire ad una soluzione adeguata.