La devozione per il Sacro Cuore di Gesù è un pezzo autentico della nostra storia popolare. In tutte le case la protezione della famiglia era affidata a quest’immagine: uno scudo di fronte alle incognite di una vita dura, un simulacro dell’organo sede dei sentimenti e dell’amore.
E’ questo il tema dell’originale mostra che il presidente del Consiglio provinciale, Walter Kaswalder, ha voluto realizzare e portare negli spazi espositivi di palazzo Trentini a Trento, contando sulla passione e sulla competenza di Rosanna Cavallini. L’artista di origini rivane è tra l’altro la curatrice della sezione che il Museo di San Michele all’Adige dedica alla devozione popolare. Negli anni ha sviluppato un approfondimento specifico sulle raffigurazioni dedicate al Cuore divino di Gesù, a partire dal Sudtirolo, dove la festa religiosa si collega alla tradizione dei fuochi e riecheggia il mito di Andreas Hofer e della sua sacra lotta per la difesa della Heimat. Hofer per l’appunto consacrò la sua battaglia patriottica al Sacro Cuore di Cristo, rinnovando la preghiera rivolta a Gesù nel 1796, perché il Tirolo si salvasse dalla terribile invasione napoleonica.
“Ma anche nelle case dei trentini un tempo – ha spiegato oggi Cavallini in conferenza stampa, nell’attesa dell’inaugurazione pubblica, che ci sarà giovedì prossimo – gli occhi cadevano sempre su un’immagine del Sacro Cuore”. La mostra in arrivo – che resterà aperta per tutto luglio - declina questa devozione in 65 pezzi, risalenti a un’epoca che va dalla metà del Settecento alla metà del secolo scorso. C’è la statua lignea opera del gardenese Joseph Moroder, proveniente dalla chiesa di Grigno. C’è l’olio su tela che la Curia ha concesso di prelevare dalla chiesa di Torcegno. Ci sono oggetti e manufatti di vario tipo, messi a disposizione dai collezionisti privati; ci sono esempi bellissimi delle stampe che uscivano dai Remondini di Bassano e che gli ambulanti del Tesino vendevano e diffondevano in ogni angolo del territorio raggiunto dalla loro missione commerciale.
“Mi ha colpito e commosso – aggiunge Cavallini – come la devozione popolare si sia applicata con fervore e con composizioni raffinate, a partire da materiali poverissimi e semplici. Qui non ci sono opere preziose nel senso venale del termine, ma c’è l’anima della gente. Il Cuore di Gesù veniva issato sopra i letti matrimoniali, le più belle stampe diventavano dono di nozze, l’affidamento al Cristo si materializzava nelle sacre processioni di giugno. Mi piacerebbe molto che anche questa mostra diventasse “pellegrinante” in tante valli, magari arricchita ogni volta da una statua e da un quadro del Sacro Cuore reperiti nelle chiese locali”.
Il presidente Kaswalder a questa mostra ha creduto molto: “Sono convinto – ha detto oggi pomeriggio – che contribuisca a una missione fondamentale delle istituzioni, quella di far conoscere ai trentini e ai giovani in particolare le loro radici, la loro storia e le fondamenta dell’edificio autonomistico stesso. La devozione per il Sacro Cuore fa parte anche dei miei ricordi più antichi, a Vigolo Vattaro si facevano le processioni con i gonfaloni e le Confraternite, ma quanto questi riti fossero radicati potete chiederlo alla gente di Predazzo, di Tassullo, di tanti altri paesi. Questa tradizione richiama peraltro i moti hoferiani, che partirono dal Trentino, richiama i lavori antichi del Tesino, si lega alla nostra storica appartenenza al mondo tirolese e alle radici cristiane”.
La mostra sarà arricchita da un catalogo, aperto da Rosanna Cavallini e forte di una dissertazione a carattere storico di Lorenzo Baratter e di un approfondimento sulla devozione del S.C. in Trentino, firmata da Fiorenzo Degasperi. L’inaugurazione de “Il cuore divino di Gesù – Das Goettliche Herz Jesu” è fissata per giovedì 20 giugno alle 18.30.