Consiglio provinciale, i lavori del mattino
Ddl semplificazione, finita la discussione generale in Aula. Si passa ora agli ordini del giorno
Testo allegato
In mattinata il Consiglio ha concluso la discussione generale sul ddl semplificazione. Al rientro in aula, poco prima delle 11, dopo la sospensione per la conferenza dei capigruppo, Fugatti ha preso atto che c’è stato un malinteso sugli emendamenti e ha aggiunto che in futuro i testi verranno distribuiti ai consiglieri con il dovuto anticipo.
Coppola (Futura): Semplificazione sì, ma non a scapito dell’ambiente.
Per prima è intervenuta Luca Coppola (Futura) affermando che il suo gruppo presenterà una serie di emendamenti soprattutto in materia ambientale. Perché la semplificazione non può andare a scapito della qualità dell’ambiente.
Olivi (Pd): Gli obiettivi di questo ddl sono sproporzionati.
Alessandro Olivi (PD) ha detto che semplificare è necessario e urgente anche perché la produttività pubblica e privata dipendono anche dalle regole e dall’efficienza della pubblica amministrazione. Dopo quella che sembrava essere la priorità delle priorità, le sanzioni della caccia, ha affermato ironicamente, si parla di un questione davvero importante e urgente. Ma il titolo del ddl è sproporzionato rispetto ai risultati che si otterranno. In tema di semplificazione perché questa norma, in modo atomizzato, va a rimuovere qualche strozzatura ma più che semplificare questo ddl introduce deroghe. Un’operazione a pelle di leopardo, ha aggiunto, dove si parla di seconde case, urbanistica, ricerca, dove di fatto si aggiungono anche nuove sovrastrutture, che con la semplificazione ha poco a che fare. Servirebbe invece, per l’esponente Pd, una riforma, capovolgendo il rapporto tra imprese, cittadini e pubblica amministrazione, che diminuisca le regole facendole osservare. Fugatti e gli assessori, ha ricordato il consigliere, hanno detto che questo è solo l’inizio, ma facendo così si realizzerà qualcosa di non coerente. Sulla competitività c’è poco e ci sono elementi di ambiguità. Servirebbe, invece, una nuova legge sugli aiuti alle imprese.
Ossanna (Patt): Ddl condivisibile, ma vanno approfondite le norme urbanistiche.
Lorenzo Ossana del Patt ha affermato che si tratta di un ddl in itinere e che andrà ampliato nel corso della legislatura. Il Patt ha contribuito a completare il testo nel lavoro in commissione e con emendamenti che sono stati accolti. Un ddl che il Patt condivide, anche se in materia di appalti vanno fatti approfondimenti, così come per le norme in campo urbanistico. Un settore per il quale questa proposta normativa non inciderà più di tanto e riguardo il quale il Patt presenterà alcuni odg.
Manica (Pd): Nel ddl pericoli per la tutela del paesaggio.
Alessio Manica (Pd) ha ricordato che il tema degli appalti è diventato un dramma anche nelle amministrazioni comunali e quindi la necessità di operare su questo terreno è reale e si spera che gli emendamenti presentati solo ieri dalla Giunta siano davvero incisivi. In materia urbanistica le norme del ddl intervengono su casi singoli, una via sbagliata, secondo Manica, perché poi, al di là delle intenzioni anche condivisibili, le norme rimangono lì per sempre. Sulla semplificazione il ddl non impatterà sulla comunità, ma solo su piccole porzioni di essa. Bene, invece, il cambio di rotta, in seguito alle proteste delle minoranze che di alcune categorie, sulle secondo case. Ottimo non aver smontato la legge Gilmozzi, che è nata dalla presa d’atto dei rischi insiti in un modello di sviluppo basato sulle seconde case. Perplessità il consigliere Pd ha invece espresso sulla deroga per il Mepat per i Vigili del fuoco, sui cambiamenti introdotti per il preziario, sulle norme paesaggistiche per l’agricoltura. Anche sull’efficientamento energetico, ha concluso Manica, si sono fatti interventi ad hoc, intaccando, abbassandolo, l’obiettivo di alzare la qualità dell’edilizia.
Degasperi (5 Stelle): Si pensa di semplificare introducendo nuove norme.
Filippo Degasperi (5 Stelle) ha definito il ddl uno zibaldone che tocca un po’ tutto dagli appalti, all’artigianato, ai trasporti. Una delle perplessità dei 5 Stelle sta nel fatto che il ddl crea le aspettative di un disegno organico invece si tratta di una serie di interventi spot. I problemi di questa proposta normativa, secondo Degasperi, sono nati dalla richiesta della procedura d’urgenza, una provocazione nei confronti della minoranza, che ha contribuito allo stravolgimento del ddl che è entrato in un modo in commissione e arrivato in aula ribaltato per tre volte. Nel merito Degasperi ha detto che con questo ddl la Giunta pensa di ottenere la semplificazione aggiungendo nuove norme. Sul piano della competitività evidentemente la stessa Giunta non crede che le nuove norme porteranno chissà quali benefici visto che parla di una contrazione del gettito fiscale. Sul Mepat, per fortuna, ci sono stati ripensamenti; ma le risorse per raggiungere gli obiettivi previsti dal ddl sono assai scarse: si pensi al supporto per i giovani imprenditori agricoli (il budget è di 50 mila euro); per lo snellimento di procedure di verifica ci sono 10 mila euro per il solo 2019. Insomma, a parole è stata posta un’asticella molto alta ma le risorse sono basse. In tema di bonifiche agrarie, la norma era già facilmente aggirabile e con questo ddl lo è ancor di più e di fatto si agevola l’agricoltura intensiva. Anche su questo, ha detto Degasperi, siamo al liberi tutti. Così come è criticabile la trasformazione dell’interporto in una sorta di zona franca. Infine, ha concluso, si deve prendere atto, che per la Giunta la competitività passa anche sulla liberalizzazione degli scarichi reflui.
Rossi (Patt): Cambiando l’articolo sugli appalti si è salvaguardata la qualità del Trentino.
Ugo Rossi (Patt) ha espresso il compiacimento per il ddl perché ogni tentativo in questo campo è sempre benedetto. Tutte le Giunte, ha ricordato, si sono impegnate su semplificazione e produttività e i risultati ci sono stati. Altro compiacimento espresso da Rossi per la capacità di Fugatti di non farsi prendere da quello che ha definito il raptus della velocità. Anche perché il principio della qualità, che sta alla base della territorialità, è stato salvaguardato cambiando la norma sugli appalti. Un ripensamento positivo che dovrebbe unificare tutti nel sostenere amministratori e segretari comunali quando chiedono di poter valutare la qualità delle aziende e per combattere l’idea che la parola appalto non è qualcosa di losco. Anzi. Il sistema del prezzo più basso, un meccanismo automatico, ha aggiunto, certo può tagliare i tempi ma non è una soluzione e va contro il modello di qualità e territorialità del Trentino. I decreti spazza corrotti o sblocca cantieri, ha detto Rossi, fanno ridere, perché per corrotti e cantieri fermi si devono applicare seriamente le norme che già ci sono. La norma sulla vendita diretta dei prodotti agricoli, ha aggiunto Rossi entrando nel merito, è buona però bypassa completamente i municipi che devono poter dire la loro su queste attività. In conclusione , il capogruppo Patt ha affermato che questo ddl rappresenta uno sforzo, ma sulla competitività si deve garantire con l’assestamento che ciò che è stato tolto dal bilancio, con la scusa della tempesta Vaia, venga rintrodotto. Vanno portati avanti, insomma, tutti quegli interventi che sono stati, per così dire, “tempestati”.
Marini (5 Stelle): Per questo ddl una proceduta inaccettabile.
Alex Marini (5 Stelle) ha ricordato, a proposito di semplificazione e chiarezza normativa, che nel ddl sulla variazione di bilancio si era partiti con 1500 parole e in aula è arrivato un testo di 4500. Con questo ddl c’è stato un miglioramento: da 7700 si è arrivati a 9700 ma ne verranno aggiunte altre 3 mila. Una, per Marini, inaccettabile. Un fatto, questo della procedura, sottolineato anche dal Coordinamento imprenditori il quale in una nota afferma che serve un’analisi dei bisogni e che le continue modifiche (la legge sugli appalti con questa è stata modificata 6 volte) portano ad una moltiplicazione alluvionale delle norme rendendole più confuse. Confusione che premia sopratutto i furbi. Serve quindi un disegno di semplificazione organico che andrebbe costruito anche utilizzando piattaforme web per raccogliere proposte e idee.
Fugatti (Lega): Con questo ddl si inizia un percorso di semplificazione.
Il Presidente Fugatti ha replicato affermando che questo ddl fin dalla sua genesi aveva come obiettivo quello di iniziare a trattare una tematica affrontata già con le categorie, con la convinzione che si tratta di un percorso di continuità che inizia oggi e poi andrà aggiornato. In tema di appalti, poi, è utile ragionare in termini di legge quadro. Ma con questo ddl non si è voluto dire di sì a tutti: sono stati fatti tavoli con le categorie dicendo che su questa tematica vogliamo capire come si posso ovviare a strozzature e problemi. Un percorso utile, ci sono stati tre tavoli appalti, all’inizio c’è stata la condivisione di una prima versione dove c’è stato l’equivoco tra massimo ribasso e prezzo più basso e poi, attraverso la concertazione, nell’ultimo tavolo, sono usciti gli emendamenti che si presentano oggi e che hanno messo d’accordo gli imprenditori e i sindacati. Alla fine la mediazione ha portato frutto. S’è fatta una parziale marcia indietro, ma, ha aggiunto il Presidente, questi non sono temi ideologici e ben venga se si trova un accordo su tematiche tecniche come quelle degli appalti. Sicuramente domani la burocrazia non finisce, ha affermato Fugatti, però ci deve essere un impegno anche delle categorie a segnalare i problemi, anche perché la parte dirigenziale della Pat e dell’amministrazione non sempre sa dove si bloccano le pratiche. Altro tema è il rapporto tra Pat e imprese, cercando di far capire che il cittadino è il cliente della pubblica amministrazione. Fugatti ha ricordato l’emendamento, sempre sugli appalti, che riguarda le categorie sociali. Rispondendo a Rossi, il Presidente ha detto che non ci sono lavori fermi per la tempesta Vaia, e l’assestamento non è la soluzione a tutti i mali ma, semplicemente, rappresenta il passaggio fondamentale per una Giunta al primo anno che fin qui ha dovuto lavorare con il bilancio tecnico.