Giornale Online
05/06/2019 - In aula o in commissione
Dalla Quinta Commissione. L'assessore Bisesti promette sostegno a questo "presidio" nelle aree più decentrate
Via libera al Programma annuale per le scuole dell’infanzia. Meno risorse perché calano gli iscritti
Si passa dagli 89.500.000 euro del 2018-2019 agli 87.900.000 euro del 2019-2020
Dalla Quinta Commissione. L'assessore Bisesti promette sostegno a questo "presidio" nelle aree più decentrate
Via libera al Programma annuale per le scuole dell’infanzia. Meno risorse perché calano gli iscritti
Si passa dagli 89.500.000 euro del 2018-2019 agli 87.900.000 euro del 2019-2020
Con i tre voti favorevoli dei
consiglieri Alessia Ambrosi, Gianluca Cavada e Devid Moranduzzo,
tutti di Lega Salvini Trentino, e i due di astensione di Sara Ferrari
(Pd) e Paolo Ghezzi (Futura 2018), la Quinta Commissione permanente
dell’assemblea legislativa si è espressa oggi a favore del
programma provinciale scuole dell’infanzia per l’anno 2019-2020,
relativamente alla parte che riguarda il finanziamento a budget di
queste istituzioni. Per presentare all’organismo presieduto da
Ambrosi la delibera proposta nel merito dalla Giunta, è intervenuto
l’assessore all’istruzione Bisesti, accompagnato dalla dirigente
dell’Umse (Unità di missione semplice) scuola e servizi infanzia,
Emanuela Maino. L’assessore ha evidenziato come le minori risorse
assegnate al settore, che passano da 89.500.000 euro dello scorso
anno agli 87.900.000 euro del prossimo (2019-2020), sia dovuto al
calo dei bambini iscritti alle scuole dell’infanzia sia provinciali
che equiparate, diminuiti di 409 unità, pari a 13 sezioni, rispetto
al 2018-2019. La riduzione di iscritti – ha proseguito Bisesti –
interessa soprattutto le scuole dell’infanzia più decentrate del
territorio, dove la Provincia intende intervenire con maggiori
risorse per garantire questo servizio, che rappresenta un importante
presidio territoriale, e contrastare così lo spopolamento. Più in
generale l’esecutivo vuole affrontare con la massima incisività la
difficile sfida della calo delle nascite attraverso le politiche per
la famiglia. Infatti, ha ricordato l’assessore, anche se il tasso
di natalità del Trentino, dove la media è di 1,7 nati per donna, è
superiore rispetto al resto del Paese, siamo tuttavia ancora lontani
dalla soglia minima, che dovrebbe essere naturale, di 2,1. Ovvio –
ha osservato l’assessore – che a risentire negativamente del
problema sia innanzitutto il settore della scuola dell’infanzia.
Bisesti ha tenuto a precisare che il minor finanziamento complessivo
stanziato dalla Provincia è al netto delle quote per il personale e
per le strutture, che rimangono invariate rispetto allo scorso anno.
Anzi, ha assicurato, l’organico sarà potenziato nelle scuole
dell’infanzia delle aree più “periferiche” del Trentino, dove
è difficile reperire insegnanti, come ad esempio il Primiero.
L’assessore ha parlato anche degli avanzi di gestione o
accantonamenti superiori ai 2.000 euro che risultano nella
rendicontazione delle scuole dell’infanzia equiparate, escludendo
le spese in conto capitale. Nell’anno scolastico che inizierà a
settembre, ha spiegato, queste risorse rimarranno al 60% a
disposizione delle singole scuole per far fronte a spese di
funzionamento non coperte dalle entrate, impreviste o di
investimento. Quanto al rimanente 40%, metà dovrà andare alle
associazioni degli enti gestori (Federazione scuole materne o Coesi)
per far fronte a spese di investimento nelle scuole aderenti, e
l’altra metà dovrà invece essere restituita alla Provincia per
coprire i fabbisogni nel settore delle scuole dell’infanzia
equiparate. Rispondendo a una domanda di Ambrosi sul numero dei
cosiddetti bambini no vax iscritti alle scuole dell’infanzia,
l’assessore ha spiegato che il fenomeno, inizialmente importante,
si è via via molto ridimensionato fino allo scarsissimo rilievo
attuale. A un’altra domanda di chiarimento posta da Ferrari sul
fondo aggiuntivo di 150.000 euro destinato a finanziare specifici
progetti di sviluppo e innovazione, la dirigente Maino ha risposto
che queste risorse serviranno soprattutto per implementare la
dotazione tecnologica e le reti informatiche delle scuole
dell’infanzia equiparate.