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05/06/2018 - In aula o in commissione

Aperta dal question time la sessione di giugno in aula

Il Consiglio ha approvato il Rendiconto dell'assemblea legislativa per il 2017

Aperta dal question time la sessione di giugno in aula

In allegato, la convocazione con i temi e i testi in discussione

Aperta dal question time la sessione di giugno in aula

​​​​I lavori del Consiglio provinciale convocato in aula dal presidente Dorigatti per la sessione di giugno, sono iniziati stamane con il question time. In apertura Claudio Civettini di Civica Trentina ha chiesto che il presidente Rossi fornisca chiarimenti in merito alla situazione della Provincia alla luce delle criticità emerse ieri sera nel programma televisivo nazionale Report (sui casi Deloitte e Trento Rise). Concluse le interrogazioni a risposta immediata è stato approvato il Rendiconto generale del Consiglio provinciale relativo al 2017. A seguire l’aula ha avviato la discussione sulla relazione del Difensore civico relativa all’attività del 2017.


Nerio Giovanazzi (Amministrare il Trentino)

La Giunta si muoverà

contro l'embargo

nei confronti della Russia.

Il consigliere ha chiesto alla Giunta se intenda muoversi con il Governo perché si adoperi per togliere le sanzioni alla Russia, considerando i gravi danni che stanno arrecando all'economia del nostro Paese.

La risposta. Il presidente Rossi ha risposto che le motivazioni della richiesta sono oggettive, perché è chiaro che un embargo di questo tipo danneggia l’export italiano dei prodotti agroalimentari. La Giunta condivide quindi le considerazioni di Giovanazzi, per cui la Provincia segnalerà al governo italiano il danno derivante da questo blocco perché prenda una decisione diversa che permetta di superi il problema.

La replica. Giovanazzi si è dichiarato soddisfatto dell’impegno del presidente pur sapendo che non sarà un’impresa facile, ma se saranno in molti a sollecitare il governo forse si potrà arrivare ad una soluzione.


Mario Tonina (UpT)

I consigli della salutre dei territori

saranno coinvolti per localizzare

le Aft per garantire i servizi migliori

Il consigliere dell'Upt, viste le notizie apparse sui quotidiani locali, ha chiesto quali siano i criteri per la localizzazione delle Aggregazioni funzionali territoriali provinciali (le Aft, tenuto conto che alle Giudicarie ne sarebbero state destinate tre per quattro distinti territori in cui è suddivisa la comunità) e se ritenga di coinvolgere i territori e rivedere con essi la localizzazione delle Aft prima dell'attivazione di queste organizzazioni sanitarie che rappresentano un nuovo modello di continuità assistenziale che garantiranno orari di apertura più ampi.

La risposta. L’assessore Zeni ha ricordato che l’individuazione dei territori di riferimento è attualmente ancora in via di definizione. Le indiscrezioni apparse finora sulla stampa locale costituiscono solo una delle ipotesi sul tappeto. I criteri sono l’omogeneità geografica e anche il numero di Aft in rapporto alla quantità di utenti dei singoli territori. In ogni caso, ha assicurato l’assessore, prima di avviare la nuova organizzazione vi sarà un confronto con i consigli della salute delle varie comunità.

La replica. Tonina ha apprezzato che si stia lavorando per tener conto delle esigenze e necessità dei singoli territori, perché ad esempio le Giudicarie hanno realtà diverse. L’auspicio è che vi possa essere un coinvolgimento dal basso come in parte si è già iniziato a fare con i medici di base, con gli amministratori e con le comunità per garantire le risposte che i cittadini attendono.


Gianfranco Zanon (Progetto Trentino)

Si taglierà l'erba

in prossimità degli incroci

per la sicurezza delle strade

Il consigliere di Progetto Trentino ha chiesto alla Giunta per sapere se sia possibile intensificare la manutenzione stradale in prossimità degli incroci dove la visibilità viene compromessa dalla presenza di erba troppo alta a bordo strada. Il consigliere ha chiesto inoltre chi sarebbe responsabile in caso di incidenti. Zanon ha aggiunto che la question è soprattutto di tempi per garantire la sicurezza negli incroci più peericolosi.

La risposta. Il presidente Rossi ha segnalato che il mese di maggio è stato quest’anno molto piovoso e questo ha causato qualche ritardo. Si tratta a questo punto di individuare le priorità partendo dai punti più pericolosi. L’intenzione della Provincia è di intensificare le attività di manutenzione stradale dove la visibilità è più scarsa.

La replica. Zanon, soddisfatto della rispoista, ha ribadito che il problema è abbastanza semplice da gestire per la messa in sicurezza della viabilità presso gli incroci, mentre per il resto si potrà continuare con gli interventi ordinari.


Massimo Fasanelli (Misto)

Misure della Pat e prospettive

per difendere l’occupazione

alla Marangoni pneumatici

Il consigliere del Misto ha chiesto alla Giunta, vista la crisi di liquidità della Marangoni pneumatici spa di Rovereto, a quanto ammontino, negli ultimi 10 anni, i contributi erogati dalla Pat e dagli enti strumentali collegati all'azienda; quali siano i vincoli posti dalla Pat e siano stati rispettati dalla spa; quali siano le azioni che l'assessorato intende prendere per tutelare i lavoratori.

La risposta. L’assessore Olivi ha ricordato che l’ultima misura di incentivazione della Provincia di cui l’azienda ha beneficiato risale al 2012-2013 per sostenere un progetto di ricerca applicata, erogato con una penalizzazione perché non erano stati raggiunti i livelli occupazionali pattuiti. La Marangoni non ha beneficiato di molti contributi della Pat, ma di un’operazione di locazione finanziaria nel 2010 che salvò letteralmente l’esistenza della fabbrica a Rovereto. Vi era poi stata una procedura di mobilità 2 anni fa che si era chiusa con un accordo per limitare il numero degli esuberi. Era stato anche istituito un tavolo di confronto tra sindacato aziende e agenzia del lavoro per tenere monitorata una situazione che comunque è critica. Pewraltro, ha aggiunto Olivi, oggi la Pat non ha notizia che vi siano procedure volte a limitare l’occupazione. Anzi, ha chiesto alla Marangoni di formulare impegni molto precisi che nei prossimi giorni potranno trovare formalizzazione per difendere l’occupazione. Il problema della liquidità, ha precisato l’assessore, non può comunque essere risolto dalla Pat, che oggi ha garanzie di primo livello su tutti i compendi immobiliari e tecnologici. Queste garanzie favoriscono i progetti di rilancio dell’azienda che – ha concluso Olivi – “probabilmente dovrebbero trovare nei prossimi mesi alcuni partner”.

La replica. Fasanelli ha apprezzato il controllo e la supervisione dell’assessorato anche per capire come l’azienda affronterà la crisi nei prossimi mesi. Dai giornali trapela infatti che non si prospettano tempi sereni, ma se vi sono possibilità partnership la speranza è che queste si realizzino a beneficio di tutti i lavoratori della spa.


Chiara Avanzo (Patt)

Lupi: ulteriori azioni

per mettere in sicurezza

le zone di montagna.

A fronte dei ripetuti avvistamenti di lupi soprattutto nella zona del Lagorai, la consigliera chiedeva alla Giunta di portare l'aula a conoscenza delle prossime misure che si vogliono adottare – dopo la concessione in comodato gratuito per 8 anni di reti e recinti con cui proteggere ovini e caprini e di un finanziamento al 90% degli altri animali – per garantire a tutti, in primis agli allevatori, la vivibilità in sicurezza della montagna.

La risposta. L’assessore Dallapiccola ha sottolineato l’esigenza di mutuare le soluzioni migliori dalle esperienze attuate in altri Stati, orientate soprattutto ad adottare un insieme di interventi coordinati per la prevenzione dei rischi e dei danni dovuti al lupo. Dallapiccola ha ricordato inoltre che la Pat ha messo in campo azioni di monitoraggio con serate informative, opuscoli, interventi didattici, un rapporto stretto con le categorie economiche per definire l’entità degli indennizzi in rapporto al valore dei capi. Infine vi è un raccordo internazionale, il “Life WolfAlps”, finalizzato ad incrociare i dati in modo da capire da dove proviene il lupo e di chi è figlio. La Pat ha quindi mitigato la situazione e proposto allo Stato una norma di attuazione e ora vi è anche un disegno di legge con cui chiedere la competenza diretta sulla gestione di questi animali.

La replica. Avanzo ha detto di considerare esaustiva la risposta data dall’assessore e rinviato alla discussione che vi sarà in questi giorni sul ddl presentato dalla Giunta,.


Rodolfo Borga (Civica Trentina)

Meno risorse Ue per l'agricoltura

e nuove regole europee per il bio:

le contromisure della Provincia.

Considerati da un lato la proposta di tagliare i fondi per l'agricoltura di circa il 6% (20 miliardi di euro) nel prossimo Quadro finanziario europeo (2021-2017), e dall'altro il nuovo regolamento europeo sull'agricoltura biologia in corso di approvazione, con regole di coltivazione molto meno rigorose applicabili anche ai prodotti bio importati in Italia, Borga chiedeva quali iniziative abbia adottato la Giunta per impedire sia i tagli sia l'approvazione del nuovo regolamento, di quanto calerebbero le risorse a disposizione della Provincia per l'agricoltura trentina dal 2021 al 2017 se la proposta europea fosse approvata, e se si potranno utilizzare segni che permettano ai consumatori di distinguere le diverse modalità di coltivazione dei prodotti italiani rispetto a quelli europei.

La risposta. L’assessore Dallapiccola ha ricordato che il taglio delle risorse Ue “è figlio della Brexit, perché sono venuti a mancare 10 miliardi netti della Gran Bretagna”. Per questo tra il 2020 e il 2027 si è previsto un del 5,5% i pagamenti diretti all’agricoltura. Se però la Brexit sarà attuata in tempi brevi si potranno risparmiare e distribuire risorse sulla prossima Pac (la politica agricola comune dell’Ue) aumentando i pagamenti diretti. Comunque, ha concluso Dallapiccola, il Consiglio europeo ha votato il 31 maggio scorso per mantenere la Pac ai livelli attuali. Quanto al regolamento biologico, Dallapiccola ha segnalato che effettivamente prevede residui di sostanze chimiche fuori scala. Per questo la Pat potrebbe istituire marchi specifici a difesa dei propri prodotti bio e imporre limiti più restrittivi. Quindi la partita non è ancora chiusa.

La replica. Borga ha preso atto che la Provincia non può fare assolutamente nulla tranne che porre limiti maggiori sul biologico. E ha aggiunto che la Pat non ha colpe se non quella di sostenere l’adesione dell’Italia all’Unione europea, che non è certo la vera Europa fondata dall’Italia. A suo avviso sarà ’ la mancanza di riforma dell’Ue e non l’Italia a rompere la zona euro. Borga ha concluso ricordando che dal 2000 al 2014 l’Italia ha elargito all’Ue 72.000 milioni di euro.


Luca Giuliani (Patt)

Entro giugno il bando di gara

per la realizzazione del nuovo

palazzetto dello sport a Riva.

Alla luce dell'inspiegabile ritardo accumulato, Giuliani voleva sapere la tempistica per l'indizione e la pubblicazione del bando di gara di appalto per la realizzazione del nuovo palazzetto dello sport a Riva del Garda, unitamente al progetto di ampliamento del quartiere fieristico.

La risposta. Nella sua risposta il presidente Rossi ha annunciato che entro questa settimana o al massimo metà della prossima, si formalizzerà l’incarico ad Apac per la pubblicazione del bando entro il 30 giugno prossimo.

La replica. Soddisfatto, Giuliani ha ringraziato la Giunta.


Walter Kaswalder (Misto)

Perché permettere il transito

a mezzi di grandi dimensioni

lungo una strada forestale?

Kaswalder voleva sapere su quali basi la Provincia abbia concesso al Comune di Altopiano della Vigolana di approvare nell'aprile scorso una delibera che permette lavori di adeguamento di una strada forestale nella zona "Valesele basse" per consentire il transito anche a mezzi di grandi dimensioni, dal momento che la decisione appare in contrasto con le indicazioni di tutela del paesaggio della Comunità di valle, che considera la zona di grande pregio, e riguarda il versante sud della Marzola, considerato pericoloso dal punto di vista idrogeologico.

La risposta. L’assessore Dallapiccola ha informato che l’unica parte della strada soggetta a pericolo è quella iniziale, lungo la quale si effettuano solo interventi di manutenzione. E’ stata comunque effettuata una perizia geologica i cui risultati garantiscono la fattibilità dell’adeguamento prefigurato.

La replica. Per Kaswalder la perizia citata è discutibile vista la pericolosità della zona. Si ignora inoltre che la strada offre passeggiate molto belle perché è sempre esposta al sole. Assistiamo quindi per il consigliere ad un vero e proprio sfregio ambientale.


Pietro De Godenz (UpT)

Dare continuità alla gestione

del bar affidata agli alpini

in piazza Dante a Trento.

Vista la positiva gestione del bar di piazza Dante temporaneamente affidata agli alpini a partire dall'adunata, gestione che ha allontanato altri tipi di permanenza pericolosi e illegali, De Godenz chiedeva se vi sia l'intenzione di dare continuità a questa esperienza cooperando tra Provincia e Comune non solo con gli alpini ma anche con altre associazioni di volontariato.

La risposta. Il presidente ha risposto che l’esperienza del bar alpino è stata assolutamente positiva nata nell’ambito del Comune di Trento. La Provincia per le sue competenze agevolerà senz’altro esperienze di questo tipo se vi fossero disponibilità immobiliari nei Comuni interessati ad iniziative del genere.

La replica. De Godenz ha riconosciuto che la competenza è del Comune di Trento che però potrebbe ipotizzare analoghe iniziative anche per occupare altri spazi della città che potrebbe avviare un ragionamento anche con altre associazioni interessate.


Claudio Civettini (Civica Trentina)

Tunnel Storo – Ledro

per la Giunta

idea fattibile

Il consigliere della Civica Trentina ha chiesto alla Giunta se condivide l'idea e la ritiene fattibile di un tunnel tra Storo e Ledro. Se sì entro quali termini e secondo quali modalità intenda attivarsi per avviare la progettazione e la realizzazione.

La risposta. Il presidente della Giunta Ugo Rossi ha chiarito che ogni collegamento viario ha sempre le proprie suggestioni positive, però deve anche essere valutato alla luce di studi di fattibilità che ne evidenzino i benefici e i costi. Allo stato attuale non vi sono studi trasportistici in grado di darci una valutazione sull’opera oggetto dell’interrogazione.

La replica. Visto che la società civile vi sta spazzando via, ne riparleremo in alta sede, ha sbottato Civettini. A fronte di una proposta nata dal territorio, credo che sarebbe stato corretto almeno prenderla in considerazione e valutarla, cosa che la sindrome di onnipotenza evidentemente non permette. “Questa non è un sogno o una suggestione, ma un’esigenza, che la politica ha il compito di trasformare in possibile realtà”, ha concluso.


Marino Simoni (Progetto Trentino)

Santa Chiara: cosa si intende

fare per la situazione

di ortopedia?

Il consigliere di Progetto Trentino ha chiesto all'assessore alla salute se sia a conoscenza della situazione preoccupante dell'ortopedia trentina; se siano state messe a punto soluzioni per ovviare alla carenza di personale, arginando la fuga di molti ortopedici. Prendendo in considerazione la fuga di pazienti verso altre strutture sanitarie del resto d'Italia. Infine, il consigliere ritiene opportuno che venga ottimizzata l'organizzazione tra l'ospedale principale e quelli periferici.

La risposta. L’assessore Luca Zeni ha spiegato che il ruolo del Santa Chiara è quello di centro di riferimento della sanità provinciale. Nel 2017 si sono registrati 631 interventi di natura ortopedica, un valore simile a quello dell’anno precedente. L’organico è in linea con quanto prevede la pianta organica. In ortopedia ci sono difficoltà di ricambio generazionale e a questo proposito le recenti selezioni non hanno dato esito sufficiente. Tuttavia a livello di dipartimento si dovrebbe riuscire a suddividere il lavoro e a programmarlo. Quello della reperibilità di anestesisti è un problema che non riguarda solo il Trentino, ma tutta Italia. Dal punto di vista organizzativo è in essere un progetto per la chirurgia pediatrica con Bolzano, mentre il fenomeno della mobilità verso le strutture extra provinciali è costantemente monitorato e i dati sono noti: sull’ortopedia c’è una mobilità attiva e passiva che sostanzialmente si bilanciano.

La replica. I dati erano già a mia conoscenza, ha replicato Simoni. La situazione sugli anestesisti è di carattere nazionale, però è positiva la soluzione di un raccordo più stretto con Bolzano e auspico possa portare delle soluzioni, così come mi auguro che la situazione sia tenuta costantemente sotto controllo.


Gianpiero Passamani (UpT)

Quali tempi

per la rotatoria

di Caldonazzo?

Il consigliere dell'Upt ha chiesto alla Giunta quali tempi e modi sono previsti per la realizzazione della rotatoria all'ingresso nord – est di Caldonazzo. Opera indispensabile per rendere sicura la circolazione e i pedoni.

La risposta. Da contatti con l’amministrazione comunale, ha comunicato il presidente Rossi, è emerso che è stato elaborato uno studio di fattibilità per la rotatoria stimando in 320.000 euro gli oneri complessivi. L’opera non è al momento inserita nella programmazione e non ci sono previsioni in merito a tempistiche sulla sua realizzazione.

La replica. Non soddisfatto, Passamani ha sottolineato che si tratta di un’opera che ha un senso nella maniera più totale per rendere la circolazione nell’abitato di Caldonazzo più sicura. Approfondirà, ha aggiunto.


Alessandro Savoi (Lega)

Contributi

in ritardo

la colpa di chi è?

Il consigliere della Lega ha chiesto all'assessore all'agricoltura di chi sia la responsabilità, a livello provinciale, dei ritardi nella liquidazione ai contadini dei contributi della Comunità europea per gli sfalci e gli alpeggi.

La risposta. Ha risposto l’assessore Dallapiccola, che ha chiarito che sul 2016 rimangono da liquidare circa 200 domande del biologico per le quali stiamo attendendo da parte di Agea la definizione di alcuni parametri sui quali definire il pagamento. Per la campagna 2017, al 30 novembre erano stati pagati solamente 4 milioni perché di fatto c’era stato uno stop del Governo che chiese l’antimafia, un rallentamento che abbiamo superato grazie ad un emendamento del senatore Panizza. Abbiamo quindi ripreso a pagare ed entro il 30 giugno completeremo quanto dobbiamo. I dati sono fondamentalmente positivi e perfettamente in linea con Bolzano, il Veneto e con i migliori pagatori europei, ha concluso Dallapiccola.

La replica. Credo sia importante velocizzare i pagamenti arretrati, ha ribadito Savoi.


Walter Viola (Patt)

A che punto è l'attuazione

della legge 13 sui musei e

che modello si adotterà?

Trascorsi alcuni mesi dall'approvazione, nell'ottobre 2017, della legge 13 sulle attività culturali, Viola chiede alla Giunta a che punto è l'attuazione della normativa, quali criticità sono emerse, quali nodi sono stati sciolti in merito al sistema museale trentino, quale modello organizzativo si è orientati ad adottare per le gestioni associate allo scopo di favorire le singole peculiarità e l'integrazione dei musei.

La risposta. Ha risposto l’assessore competente Tiziano Mellarini che ha dato conto dei passaggi previsti dalle numerose norme contenute nellalegge 13. Per il sistema museale è stato costituito un tavolo di lavoro allargato che si riunisce a cadenza quindicinale dal primo marzo. Al suo interno è stata fatta una ricognizione su personale e sulle attività e si sono evidenziate le risorse e le aree, anche aldilà di quelle già previste dalla legge, da svolgere in comune quali la sicurezza, la privacy ecc. Si tratta ora di analizzare con i relativi tempi le modifiche regolamentari, la distinzione delle funzioni che saranno svolte trasversalmente ed altri aspetti che richiederanno saranno grande attenzione. Una prima stesura del piano operativo è prevista entro al fine di giugno. Per l’attuazione dei progetti intersettoriali, in collaborazione Tsm è organizzata la prima edizione della summer academy, che è stata presentata di recente.

La replica. Viola ha ringraziato e espresso l’augurio che per quanto si possa fare visto lo scadere imminente della legislatura, venga valorizzata la peculiarità di questa norma che prevede un sistema museale unico con le diverse soggettualità.


Filippo Degasperi (M5stelle)

Si sapeva del dimezzamento

dei movimenti annui previsti

per l'aeroporto Catullo?

Il consigliere vuole sapere se la Giunta è a conoscenza del dimezzamento dei movimenti annui, da 80mila a 44mila, consentiti nel medio termine all'aeroporto Catullo in seguito all'ingresso di Save nella compagine azionaria, tenuto conto della rilevante partecipazione della Provincia alla società, le ragioni di questa scelta e le ricadute ipotizzabili per il Trentino. Un tema rimasto ai margini del dibattito, ma che deve preoccuparci, ha aggiunto Degasperi.

La risposta. Ugo Rossi ha spiegato che le scelte di Enac sugli scali non hanno nulla a che vedere con le strategie dei soci, come peraltro è ragionevole immaginare e come si può leggere in maniera esplicita sul sito dell’aviazione civile. Detto questo è evidente che questo processo non deriva dalla qualità della gestione dello scalo rispetto alla quale le cifre devono essere valutate in una ragione complessiva della gestione dell’aeroporto. Dal 2014 ci sono stati oggettivi miglioramenti, ha aggiunto, mentre nei 5 anni precedenti si erano registrati 60 milioni di perdite. Nel 2017 registriamo un + 10% e dal 2014 un complessivo incremento del 31%. Se è importante garantire e anche migliorare alcune tipologie di collegamenti, vorrei ricordare, ha proseguito Rossi, l’aumento di capitale da 34 a 53 milioni con un valore societario di circa 50 milioni di euro: ci sono le condizioni per fotografare una gestione positiva dello scalo, mentre devono essere meglio analizzate la qualità per quanto riguarda alcune tipologie di tratte per noi strategiche (verso la Germania e il centro Europa).

La replica. La mia non voleva essere una critica alla Pat, ha replicato Degasperi, però la lettura di Rossi è semplicistica se dai 3,5 passeggeri nel 2007 siamo passati a 2,8 nel 2016, ovvero un’emorragia di 700.000 passeggeri all’anno. Mi auguro che ne prendiate atto, ha conclu


Claudio Cia (Misto)

Endoscopia: ticket sui farmaci

utilizzati per sedazione

anche a chi ha l'esenzione?

Partendo dal caso di una signora sottoposta a colonscopia alla quale è stato chiesto il pagamento di un ticket per il farmaco utilizzato per la sedazione nonostante avesse diritto all'esenzione, il consigliere vuole sapere se sia una consuetudine addebitare il ticket sui farmaci per sedazione utilizzata dal medico endoscopista durante l'esecuzione di esami diagnostici esenti da ticket per patologia, e se i vari esami strumentali sono considerati in modo globale o suddivisi nelle loro fasi esecutive per giustificare l'applicazione del ticket.

La risposta. Ha risposto l’assessore Luca Zeni, spiegando che probabilmente è andata nel modo seguente: il ticket non è riferito all’utilizzo di una farmaco, ma ad una prestazione specialistica di sedazione cosciente (cod. 99.29) che non è ricompresa tra le esenzioni. Per quanto riguarda la colonscopia la sedazione non è strettamente connessa, ma è prevista se lo richiede il paziente oppure se ci sono condizioni particolari. In quei casi si paga il ticket.

La replica. Cia ha ringraziato per la precisazione, però ha suggerito che quando la sedazione è richiesta, come in questo caso specifico, direttamente dall’endoscopista perché la paziente aveva problemi a sopportare l’esame, almeno in questi casi la prestazione non debba essere a pagamento, perché questo esame di fatto senza sedazione non si sarebbe potuto compiere.


Lucia Maestri (Pd)

Quali azioni per individuare

le opere pittoriche esterne

che richiedono manutenzione?

La consigliera chiede quali azioni sono state messe in atto dalla Giunta per attuare l'ordine del giorno 403 del 20 dicembre scorso, che prevede di promuovere presso gli enti locali l'individuazione delle opere pittoriche esterne che richiedono interventi di manutenzione e conservazione, interventi da sostenere con le agevolazioni fiscali previste dalla legge provinciale 17 del 2015 sulla valorizzazione del patrimonio culturale.

La risposta. L’assessore Mellarini ha detto che la questione è oggetto di attenzione da parte della Pat. Sono stati realizzati svariati interventi di restauro e la Pat eroga anche a privati o ad enti terzi contributi a fondo perduto, anche per interventi minori e attualmente sono in corso tre opere di restauro. La Soprintendenza opera una continua ispettiva presso i singoli proprietari offrendo anche consulenza sulla materia. Sul patrimonio si compiono costantemente azioni di valorizzazione attraverso mostre, convegni e altre numerosissime iniziative.

La replica. Conosciamo l’attenzione della Pat sul patrimonio artistico e culturale e conosco personalmente le iniziative citate, assolutamente qualificate, ha replicato la consigliere Maestri. L’odg dava però un impulso ulteriore perché sollecitava la possibilità di mettere in contatto associazioni culturali e Sovrintendenza per avviare progetti cofinanziati pubblico-privato a sostegno del restauro dei dipinti. Sono confortata sulla sulla robustezza delle azioni messe in campo, ma non sul dispositivo dell’ordine del giorno, rispetto al quale pare non siano stati fatti passi avanti, ha concluso.


Manuela Bottamedi (Forza Italia)

Potenziare il servizio di trasporto

da Riva a Trento oltre gli attuali

orari previsti dalle tabelle.

La consigliera chiede se la Giunta non ritenga opportuno prevedere il potenziamento del servizio di trasporto pubblico extraurbano per la tratta Riva-Arco-Dro-Sarche-Vezzano-Trento e ritorno, in modo da permettere agli utenti di usufruirne anche oltre gli attuali orari previsti dalle tabelle.

La risposta. Il presidente Rossi ha rassicurato l’interrogante sull’attualità del tema: la Pat sta predisponendo un piano di potenziamento orario sull’intero territorio proprio nelle direttrici indicate dalla consigliera. Alcuni passaggi sono già avvenuti e la tratta segnalata sarà interessata da uno dei prossimi interventi che nell’arco di due o tre anni si allargheranno a tutti i territori, con un investimento diretto ad attirare quote di trasporto dal traffico privato a quello pubblico.

La replica. La consigliera Bottamedi si è dichiarata soddisfatta della risposta.





Approvato il Rendiconto generale del Consiglio per il 2017.


A seguire, rinviata ancora una volta la sostituzione dei tre esponenti della minoranza che alcuni mesi fa si erano dimessi dalla Quarta Commissione per assenza di candidature, l’aula ha approvato con 27 voti a favore e l’astensione di Claudio Cia (Misto) la delibera illustrata dal presidente Bruno Dorigatti sul Rendiconto del Consiglio provinciale per il 2017 (relazione allegata).

Rodolfo Borga (CT) ha preannunciato il voto favorevole. Il consigliere si è soffermato sulle risorse risparmiate dall’assemblea legislativa con un notevole sforzo di riduzione delle spese, criticando gli insulti rivolti agli italiani da alcuni esponenti dell’Unione europea, che impegna enormi risorse provenienti dai Paesi membri per le spese di mantenimento e le pensioni d’oro degli euroburocrati. Il vero problema per Borga oggi è la permanenza dell’Italia nell’Unione europea. In soli 7 anni gli italiani favorevoli all’Unione europea sono passati dal 70 al 37%.

Anche Alessandro Savoi (Lega) ha preannunciato il voto favorevole al Rendiconto contabile del Consiglio che ha ridotto di molto le spese. Questa è per Savoi la strada giusta da mantenere perché i cittadini chiedono alle istituzioni sobrietà e risultati concreti. Noi, ha aggiunto Savoi, non siamo contro l’Europa ma contro l’Europa dei poteri forti di cui l’Italia non può essere schiava. “Noi vogliamo essere padroni a casa nostra”.

Donata Borgonovo Re (Pd) ha ringraziato per il Rendiconto che dimostra oculatezza nella gestione delle risorse. A proposito del concetto evocato di sovranità, è a suo avviso curioso che si voglia recuperare ciò che i padri e le madri costituenti avevano cassato, La “sovranità assoluta” non esiste nel nostro ordinamento e non è voluta dalla nostra Costituzione, perché aveva portato a due guerre mondiali e all’incapacità degli Stati di dialogare tra loro. La sovranità italiana è stata volutamente limitata dai padri costituenti, come risulta dall’articolo 11 della Costituzione. Questo ha garantito la pace grazie alla scelta consapevole degli Stati di rinunciare ad una quota di sovranità per garantire una dialettica e un dialogo perché nessuno sia più forte e schiacci gli altri.

Savoi ha replicato ribadendo che Germania, Francia e altri vorrebbero imporre all’Italia le loro scelte e che il governo non può andare a Bruxelles con il cappello in mano. Se per fare gli interessi dell’Italia occorre sforare il deficit, lo faremo senza sottostare alle regole dell’Ue. Il nostro Paese rinvendicherà il diritto alla propria sovranità a prescindere anche dal presidente Mattarella.

Claudio Civettini (CT) è intervenuto per ringraziare i funzionari del lavoro svolto.

Marino Simoni (Progetto Trentini), pronunciandosi a favore del Rendiconto del Consiglio e apprezzando il lavoro dell’ufficio di presidenza, ha plaudito allo sforzo compiuto dal Legislativo di ridurre le leggi. Pur sottolineando l’importanza della sobrietà, Simoni ha richiamato anche all’esigenza di spendere bene le risorse. Quanto al tema Europa, Simoni ha ricordato che essa ha garantito 70 anni di pace, anche se vi sono ancora molti ostacoli culturali più che fisici da superare. Non si può quindi buttare via il bambino con l’acqua sporca.

Nel concludere la discussione il presidente Dorigatti ha ringraziato quanti hanno contribuito a garantire che i conti del Consiglio siano a posto. Noi abbiamo fatto fino in fondo il nostro dovere con molta umiltà. Abbiamo raggiunto un equilibrio che garantisce il buon funzionamento dell’intero Consiglio provinciale, permettendo anche di ridurre la distanza tra cittadini e istituzioni. Dorigatti ha poi spezzato una lancia a favore della Quinta Commissione competente in materia di Europa, ricordando il buon esito del Festival “Siamo Europa”, molto seguito e partecipato dai giovani. Certo il tema evoca anche problemi ma non c’è dubbio che il dibattito in materia sia molto importante.


Avviata la discussione sulla relazione annuale della difensora civica

i lavori proseguono nel pomeriggio


Dopo il question time e l’approvazione de rendiconto del Consiglio, l’aula ha avviato il dibattito sulla relazione del difensore civico per l’anno 2017.

Trasmessa in copia a tutti i consiglieri e già oggetto di una recente conferenza stampa, sulla relazione si è registrato per primo l’intervento di Donata Borgonovo Re. La consigliera del PD ha ringraziato l’avvocata Daniela Longo per il lavoro svolto e per la relazione che oggi restituisce una sintesi accurata dell’attività sul territorio nell’anno trascorso. Nel contempo ha lanciato un appello a coloro che ci saranno nella prossima legislatura perché si troveranno sulle spalle il carico di un lavoro che noi non abbiamo saputo compiere, che è quello di rivedere il regolamento di funzionamento dell’aula, che consenta a tutti i garanti dei diritti e le autorità che li tutelano, di partecipare attivamente ai lavori d’aula nel momento di presentazione della relazione. Ricordo nel lontano 2015, ha proseguito la consigliera, la sollecitazione a proporre eventuali modifiche del regolamento per renderlo più adeguato alla gestione dei lavori, ipotizzando il momento della discussione sulla relazione del Difensore civico come un momento di incontro in aula con i consiglieri sul senso e gli elementi portanti del proprio lavoro. Ho la riprova qui oggi di come sia vana una discussione su una relazione in assenza di un’introduzione di chi materialmente l’ha redatta, con il risultato che questo strumento interessantissimo e utilissimo viene sminuito e sottovalutato. Si tratta dell’assunzione di una responsabilità politica.

Si è associato ai ringraziamenti a Daniela Longo anche Marino Simoni (Progetto Trentino). Sono stati anni importanti e non semplici, ma nella relazione traspare la soddisfazione per un lavoro ben svolto e per i risultati raggiunti, aldilà dei numeri. Leggo con rammarico che mancano ancora alcuni dei 177 comuni all’elenco di quelli convenzionati, ha aggiunto. Credo che il prossimo legislatore avrà l’opportunità di riflettere e portare soluzioni il più adeguate possibili sul nuovo ruolo a garanzia dei minori, per troppo tempo affidato unicamente alla Tribunale. Un passo importante si dovrà fare per trovare risposte ai disagi evidenziati da questa relazione su questi aspetti molto delicati e sensibili. Soddisfazione l’ha espressa Simoni anche per la visibilità a livello italiano ed europeo guadagnatasi dalla difensora.



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