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04/04/2017 - In aula o in commissione

Benessere familiare: si apra il bando anche al Terzo Settore

Parere favorevole della Quarta Commissione a una delibera della Giunta. Con un'osservazione.

Benessere familiare: si apra il bando anche al Terzo Settore

Benessere familiare: si apra il bando anche al Terzo Settore

​Via libera all’unanimità – ma con una osservazione – al bando per la presentazione di proposte progettuali per il benessere della famiglia e il sostegno nelle fragilità, sostenute con il fondo regionale alimentato dai vitalizi degli ex consiglieri. Il parere favorevole è della IV Commissione permanente del Consiglio provinciale, che il presidente Giuseppe Detomas ha riunito stamane prima dei lavori d’aula. Si prevedono contributi per un massimo di 30 mila euro e di un 60% della spesa ammessa, in relazione a progetti che intervengano sulla genitorialità diffusa e fragile, sulle difficoltà scolastiche dei ragazzi, sulla conciliazione famiglia-lavoro, sull’autonomia giovanile, sui luoghi di aggregazione, sui processi generativi territoriali.

La nota che la Commissione ha deciso di inviare alla Giunta provinciale nasce da un rilievo formulato da Walter Viola: il vicepresidente del Consiglio ha rilevato che il bando si rivolge solo agli enti pubblici e lascia poi totale discrezionalità agli stessi nell’individuazione dei partner, con il rischio molto concreto che a ottenere credito siano sempre gli stessi soggetti, con esclusione a priori degli altri, numerosi soggetti espressi dal cosiddetto terzo settore. La critica è stata recepita dalla Commissione, che ora quindi chiederà al presidente Rossi di estendere il bando anche ad associazioni e realtà del settore privato.


Stamane la IV Commissione ha dato parere favorevole (con l’astensione di Progetto Trentino) alla proposta di deliberazione con cui la Giunta Rossi si appresta a fissare i criteri per l’assegnazione dei contributi ai Comuni “amici della famiglia”. I municipi certificati “Family in Trentino” – che sono una settantina e comprendono i più grandi – saranno sostenuti perché diffondano sul territorio le politiche per il benessere familiare promosse ai sensi della l.p. 1/2011, e promuovano i progetti di vita delle famiglie residenti. Violetta Plotegher ha osservato che sì, i contributi previsti non sono molto cospicui (da 1000 a 5000 euro in base alla grandezza dei Comuni), ma sono preziosi per il meccanismo che innescano nella direzione del welfare generativo, attivando energie umane, creando reti e collaborazioni.