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04/04/2017 - In aula o in commissione

Dorigatti sull'occupazione dell'aula: no al tentativo di sostituire la democrazia e le sue regole

Il presidente del Consiglio condanna la forma di protesta scelta dai manifestanti

Dorigatti sull'occupazione dell'aula: no al tentativo di sostituire la democrazia e le sue regole

"Siamo sempre stati aperti al dialogo, specialmente sui problemi del lavoro"

Dorigatti sull'occupazione dell'aula: no al tentativo di sostituire la democrazia e le sue regole

​Il grave episodio verificatosi stamane durante i lavori dell’Assemblea legislativa provinciale, con l’irruzione di un gruppo di manifestanti nell’Aula consiliare, rappresenta una forma di attacco alle Istituzioni che va stigmatizzata al di là di ogni considerazione.

Pur comprendendo la delicatezza dei temi dell’occupazione e la strategica centralità delle questioni del lavoro, simili modalità di protesta infatti sono del tutto estranee al civile confronto e rappresentano il tentativo di sostituire la democrazia e le sue regole, con la forza delle imposizioni brutali e prive di ogni capacità di sereno dialogo. Queste manifestazioni sono, senza dubbio, sintomi del diffondersi di un rancore che pare attraversare tutta la società e rispetto al quale la politica e le Istituzioni debbono ulteriormente interrogarsi, al fine di eliminare le disuguaglianze sociali.

A ben vedere è quello che, in questi ultimi anni, abbiamo sempre cercato di fare, instaurando un dialogo aperto con tutte le Rappresentanze sociali e dei lavoratori, con la precisa volontà di dare risposte effettive ai problemi che via via si pongono e su tale strada intendiamo proseguire, consapevoli del dramma del lavoro e delle povertà, impegnandoci ancor più nella ricerca di soluzioni in tempi rapidi.

Se è chiara quindi la necessità di affrontare i grandi nodi della disoccupazione, è altrettanto indispensabile però isolare queste scorrette espressioni, nella consapevolezza che tali metodi antidemocratici, indeboliscono le Istituzioni, a prescindere da chi le rappresenta “pro tempore” e recano un danno evidente a quel dibattito democratico e plurale, al quale deve informarsi tutta l’attività politica, ivi compresa quella del libero dissenso.




Il Presidente del Consiglio provinciale

Bruno Dorigatti