Le attività della Commissione provinciale evidenziate nella relazione annuale
Pari opportunità dal mondo del lavoro alla cultura
In allegato, il testo del rapporto e alcune foto
La relazione annuale della Commissione provinciale per le pari opportunità tra donna e uomo è stata diffusa stamane nel corso di una conferenza stampa presieduta da Simonetta Fedrizzi, presidente dell'organismo e dalle consigliere Claudia Loro e Giovanna Covi, rispettivamente "esperte" di lavoro e di cultura.
Mondo del lavoro, rappresentanza di genere nei luoghi decisionali, comunicazione in un'ottica di genere, violenza di genere, educazione alle relazioni di genere e promozione di una cultura paritaria le macroaree all'interno delle quali Simonetta Fedrizzi ha inquadrato l'intensa attività svolta dalla Commissione nel 2016. Accanto a queste, il tema "scottante" della democrazia paritaria sul quale si è particolarmente soffermata la Presidente, vista l'attenzione rivolta all'argomento dai cronisti e visto che da domani tornerà in aula il disegno di legge Maestri-Bezzi per l'introduzione della doppia preferenza, immobilizzato da mesi sotto il peso degli oltre 5000 emendamenti ostruzionistici delle minoranze. L'approvazione di queste norme (che prevedono doppia preferenza di genere, liste a pettine e par condicio nelle comunicazioni politico-elettorali), oltre che un segno di civiltà, ha detto Fedrizzi, segnerebbe il passo verso una politica diversa e migliore, in un Consiglio provinciale dove le donne sono rappresentate solo al 17% e con una Giunta con una sola componente femminile.
Il quadro del
mondo del lavoro lo ha illustrato Claudia Loro, che ha spiegato
come l'ambito del lavoro sia molto importante nell'attività della Commissione
pari opportunità, poichè riguarda un settore che pone numerose criticità
riguardo sia la valorizzazione del lavoro delle donne, spesso vittime di
meccanismi di esclusione e segregazione verticale e orizzontale, sia di
discriminazioni. Inoltre, la questione legata alla conciliazione dei tempi di
vita personale e professionale rimane uno dei maggiori ostacoli alla piena
integrazione delle donne nel mercato del lavoro. Anche in Trentino, dove si
registra una situazione migliore rispetto al resto d'Italia, è dimostrato che 1
donna su 4 abbandona il lavoro per dedicarsi ai figli e 3 donne su 5 sono
costrette a lasciarlo a causa di una complessa serie di problemi come il costo
dei servizi o la mancanza di aiuti a sostegno della cura, la eccessiva distanza
casa-lavoro, un inadeguato orario di lavoro e problemi con il datore di lavoro.
Un altro dato significativo riguardante il Trentino, è che nel 2015 il tasso di
occupazione delle donne (20-64) era del 64,7% mentre quello maschile era del
78,1%, con un divario quindi di 13,4 punti percentuali. Ancora lontano quindi
l'obiettivo europeo che fissa per il 2020 nel 75% il tasso di occupazione
femminile. A questo si aggiungono la disparità di trattamento economico tra
donne e uomini e le criticità sull'uso del congedo di maternità. C'è molto da
fare dunque, per correggere le diseguaglianze nel mondo del
lavoro.
Dal
punto di vista delle attività culturali Giovanna Covi ha
sottolineato che la cultura non è un aspetto indipendente delle attività della
Commissione tese a migliorare la vita democratica della nostra società, perché
la cultura concepita non solo come conservazione e trasmissione del sapere ma
anche come produzione di conoscenza è parte integrante di qualsiasi azione
politica, tanto della rappresentanza quanto delle politiche del lavoro che di
ogni altra politica che investe la vita pubblica e privata di cittadini e
cittadine. Sicuramente, ha insistito, la cultura non va ridotta a spettacolo o
evento. In quest'ottica ha illustrato i numerosi progetti avviati nel corso
dell'anno appena trascorso finalizzati alla riflessione sulla rappresentazione
per la diffusione di una cultura rispettosa delle differenze, a partire dall'uso
del linguaggio e delle immagini nei media nell'educazione e nella comunicazione
quotidiana, la rappresentazione delle differenze nei racconti per bambine e
bambini come affrontato con il progetto Di pari passo svolto con le
biblioteche comunali, l'attività didattica e lo sviluppo di materiali relativo
a Per
una cittadinanza condivisa: presentazione, materiali, pratiche con
elaborazione di materiali didattici con docenti e la produzione di elaborati con
studenti di varie scuole nell'ambito della condivisione del progetto
dell'Assessorato alle Pari Opportunità Educare
alle relazioni di genere,
per concludere con l'illustrazione dell'iniziativa sul racconto al femminile
dell'immigrazione in occasione della proiezione di tre documentari
sull'attraversamento del Mediterraneo e incontro/discussione con le autrici e
protagoniste.
Fedrizzi si è quindi soffermata sui progetti per l'anno in corso tra i quali ha segnalato l'attenzione allo sport, visto sotto un profilo di genere, ricordando come la Commissione abbia contribuito da questo punto di vista alla scrittura della recente riforma del comparto approvata dal consiglio provinciale. Sulla violenza di genere, la Presidente ha ribadito il dato spaventoso secondo cui questa rappresenterebbe la prima causa di morte delle donne di età compresa tra i 14 e i 50 anni e la prima causa di malattia in generale (fonte OMS): non si può abbassare la guardia su questo punto che resta una delle priorità assolute dell'organismo.
Altro grosso argomento per il 2017 la medicina di genere, ovvero la considerazione del genere come determinante di salute. A questo proposito, Fedrizzi ha segnalato che la Commissione si renderà protagonista di una riflessione pubblica nell'ambito della prossima edizione del Festival dell'economia, dedicato al tema della "Salute diseguale". Fedrizzi ha qui introdotto anche l'argomento del parto in analgesia e la battaglia della Commissione per l'introduzione di questa opportunità in tutti gli ospedali del Trentino.
Infine, Fedrizzi ha lodato le numerose associazioni che svolgono un ruolo strategico sul territorio e con le quali c'è un costante monitoraggio rivolto all'allargamento e al consolidamento della fitta rete già esistente.