Si torna in aula domani alle 10.00 con l'esame del bilancio dell'assemblea legislativa
Consiglio provinciale iniziato con i question time. Revocata la seduta di oggi pomeriggio
In allegato, nota sulla conferenza dei capigruppo e l'ordine del giorno
I lavori del Consiglio provinciale si sono aperti con un minuto di silenzio chiesto dal presidente Dorigatti per ricordare Giorgio Grigolli, figura di spicco della politica e delle istituzioni provinciali e regionali negli ultimi decenni del secolo scorso. A seguire Dorigatti ha convocato i capigruppo che hanno preso tre decisioni (vedi nota sotto) poi riferite all'aula dal presidente: per la visita del ministro Calenda la seduta consiliare di oggi pomeriggio è revocata e i lavori riprenderanno domattina alle 10.00; la sostituzione del componente del Corecom prevista in questa sessione è rinviata alla prossima sessione; terzo, come richiesto da nove esponenti della minoranza, l'assessore Zeni riferirà in aula sulla richiesta da inoltrare al ministero per evitare la chiusura del punto nascite di Arco. L'assemblea ha poi discusso i question time.
Claudio Civettini (Lega)
Insegnanti diplomati
perché la Pat
non rispetta l'ordinanza?
Il consigliere chiede alla Giunta entro quanto intenda dar corso all'ordinanza cautelare del Consiglio di Stato del 5 agosto scorso reintegrando nelle graduatorie i 164 insegnanti che hanno ottenuto l'abilitazione con il vecchio diploma magistrale. Civettini chiede, inoltre, quali siano i costi giudiziari e di immagine e quelli arrecati agli insegnanti.
La risposta. Il Presidente Rossi ha chiarito che le ordinanze del Consiglio di Stato sono due e riguardavano 406 ricorrenti. Di questi, dopo la scadenza dei termini di raccolta delle domande, 178 hanno richiesto l'inclusione nelle graduatorie. In data 24 novembre è stata approvata dal dirigente la graduatoria dell'ulteriore fascia e l'assegnazione degli incarichi si è svolta nella giornata di ieri. Provvederemo a dare notizia al Consiglio di Stato, entro i termini di eventuali ricorsi che la procedura prevede. Sono una decina, ha precisato, le scuole coinvolte dal cambio di docenti e quindi la problematica è ridotta rispetto prospettato in una fase iniziale.
La replica. Il consigliere Civettini ha annunciato che non solo ci saranno dei ricorsi, ma che nello svolgimento delle assegnazioni sarebbero state commesse gravi irregolarità non mettendo a conoscenza i docenti aventi diritto della possibilità di scelta delle cattedre. Dispiace che le spese le facciano i docenti e soprattutto i ragazzi che hanno diritto alla continuità didattica: "come per il Not", ha concluso, "se ci fosse stata maggiore prudenza e si fosse ricorso a sistemi partecipativi non saremmo arrivati a questo".
Lucia Maestri (Pd)
Le gallerie rispettano
le norme europee
per gli allerta radio?
La consigliera chiede se le gallerie del Trentino rispettino le norme di sicurezza europea per quanto riguarda gli impianti radio per le emergenze, soprattutto la possibilità di interrompere le trasmissioni radio dei canali utilizzati dagli utenti per diffondere segnali di emergenza.
La risposta. L'assessore Gilmozzi ha precisato che le strade di competenza della Pat che rientrano nella direttiva europea cui si fa riferimento è solo quella del Brennero (strade di grande connessione). Ciò non toglie, ha aggiunto, che prestiamo molta attenzione nel dotare le nostre gallerie di sicurezza e ci stiamo attrezzando anche per la diffusione più ampia possibile del segnale telefonico. Numerosi sono gli impianti tecnologici destinati alla segnalazione e pannelli a messaggio variabile installati, nelle gallerie e sulla principale viabilità stradale, oltre a sistemi per la copertura radio di emergenza nelle gallerie più lunghe, con impianti in parte già realizzati e altri in corso di realizzazione. Accanto a ciò cerchiamo di sensibilizzare gli operatori telefonici per la diffusione del segnale all'interno delle gallerie.
Giampiero Passamani (UpT)
Perché il commissario ad acta
per le gestioni associate
di Imer e Canal S.Bovo?
Il consigliere chiede alla Giunta di conoscere le motivazioni che hanno spinto la Giunta a nominare un commissario ad acta per la stipula della convenzione di gestione associata dei comuni di Canal San Bovo e Imer e se non si ritenga opportuno un maggiore approfondimento delle ragioni dei sindaci dei due comuni.
La risposta. L'assessore Daldoss ha chiarito che gli ambiti erano stati individuati già con una delibera del novembre 2015 e ha rilevato la nascita del nuovo comune Primiero-San Martino di Castrozza (non obbligato alla gestione associata), che avrebbe condizionato la scelta dell'ambito. Una deroga all'ambito o la possibilità di una sua revisione appare attualmente impossibile: la delibera del 2015 sembra essere l'unica soluzione, per lo meno con riferimento al comune di Sagron Mis, il più isolato. Per gli altri comuni, la nomina del Commissario è stata un passaggio obbligato: Mezzano e Sagron Mis avevano adempiuto alle scadenza, mentre Imer e Canal San Bovo avevano scritto alla Pat che non era loro intenzione approvare lo schema di gestione in Consiglio comunale. La legge prescrive in queste situazioni al nomina del Commissario ad acta, così come è stato. Ci auguriamo che si riescano a risolvere le effettive criticità evidenziate dall'interrogante, ha concluso.
La replica. Risposta precisa e dettagliata, ha osservato Passamani. "Credo e spero che il Commissario possa agire e risolvere la situazione con convinzione e seguendo una logica, viste le distanze tra i comuni dell'ambito".
Rodolfo Borga (CT)
Le società elettriche
dei comuni escluse
dalla riforma Madia?
Il consigliere chiede alla Giunta se siano fondate le preoccupazioni di chi teme che il decreto 175 dell'agosto scorso, emanato nel quadro della riforma Madia sulle costituzione delle società pubbliche, possa interessare anche le società comunali che operano nel settore della produzione elettrica e se le esclusioni previste dal decreto 175 riguardino le produzioni elettriche dei nostri comuni.
La risposta. Il Presidente Rossi ha premesso che il decreto Madia contiene la previsione di una clausola di salvaguardia per le provincie autonome di Trento e di Bolzano che sono tenute ad applicare le normative statali in attuazione delle norme statutarie (la clausola non esenta dall'applicazione, ma rimanda allo Statuto). Così è stato fatto con l'articolo 7 della collegata richiamando questa possibilità in materia di energia. Noi siamo dentro questo quadro normativo giuridico, ha proseguito Rossi, che ritengo non si modificherà nella sostanza a prescindere da come il governo deciderà di operare. Alla luce di questo, ha aggiunto, stiamo valutando se in materia societaria non sia opportuno attendere di capire come si comporterà il governo. Riteniamo che sarà necessario proporre emendamenti abrogativi rispetto a questi punti per evitare che il nostro operato sia messo in discussione da modifiche successive. "Le preoccupazioni espresse sul livello delle autonomie locali le condividiamo", ha concluso Rossi, "ma è obiettivo della Giunta esercitare al massimo livello l'ambito di indipendenza che ci è concesso dalle norme di attuazione".
La replica. Non sono soddisfatto, ha replicato Borga, "non tanto della risposta, ma perché mi pare di capire che i timori delle società e dei comuni proprietari non sono privi di fondamento".
Marino Simoni (PT)
Statale del Rolle
quando verrà
riaperta?
Il consigliere chiede di sapere se, per la realizzazione della galleria di Forte Buso, la chiusura della statale del Grappa e del Rolle verrà prorogata e, visto che non sono stati installati i paravalanghe, che iniziative s'intendono adottare per garantire il transito per il Rolle in caso di forti nevicate.
La risposta. L'assessore Gilmozzi ha ricordato l'impegno della Giunta a concludere l'intervento entro il 24 di novembre. Nel frattempo, nell'esecuzione dei lavori, si sono verificati fatti straordinari imprevisti, che riguardano al consistenza del suolo con una perizia -che costerà sui 700.000 euro- che ha comportato la richiesta all'impresa di lavorare 7 gg su 7 e 24h su 24, per permettere la consgena della galleria il 6 dicembre, con apertura il 7. Gilmozzi ha sottolineato la piena disponibilità dell'impresa che va ringraziata. Quanto alla transitabilità della strada, ha aggiunto, siamo in fase di progettazione e confronto con gli amministratori. Poi potremo intervenire nei tempi previsti. Nel frattempo attiveremo tutte le modalità di verifica e di controllo, attraverso un lavoro molto puntuale, con l'aiuto della commissione valanghe, per prevenire o, eventualmente, intervenire.
La replica. Il consigliere Simoni si è dichiarato soddisfatto ed ha espresso l'auspicio che il 7 dicembre si possa davvero riaprire la galleria così come annunciato dall'assessore e che l'attenzione sempre dimostrata per la transitabilità del Rolle, una strada di per sé a riscjio, sia, se possibile, rafforzata.
Walter Kaswalder (Patt):
Quanti sono i minori
non accompagnati
arrivati nel Trentino?
L'esponente del Patt vuole sapere quanti sono oggi, tra i richiedenti asilo arrivati nel Trentino, i minori non accompagnati seguiti dalle strutture provinciali o da società attive nel campo dell'accoglienza, e quante siano e quanto costano annualmente queste società.
La risposta. L'assessore Zeni ha detto che sono 54, tra i richiedenti asilo, i minori non accompagnati attualmente in Trentino. 26 nelle strutture residenziali protette, 28 in strutture di accoglienza straordinaria. La spesa per l'accoglienza dal 2013 al 2016 è stata in calo per una riduzione del numero dei minori, per arrivare a € 753.716 nel 2016. Zeni ha poi fornito l'elenco degli enti coinvolti nell'accoglienza stranieri nella Provincia di Trento.
Claudio Cia (Misto):
Si pensa di rafforzare
il pronto soccorso
dell'ospedale di Borgo?
Cia vuole sapere dall'assessore Zeni se è al corrente dei pesanti carichi di lavoro che gravano sul personale del pronto soccorso dell'ospedale San Lorenzo di Borgo Valsugana, se è in previsione un rafforzamento di questo personale. Chiede poi conferma della chiusura del punto prelievi del Tesino e, se ciò avvenisse, quali alternative verranno fornite alla popolazione.
La risposta. L'assessore Zeni ha chiarito che il servizio di guardia medica è stato riorganizzato in considerazione del suo grado di utilizzo e non tolto. Borgo sarà la sede fisica del servizio e verrà chiusa Pieve Tesino dove si erano registrati due interventi sulle 12 ore. Non si tratta di un taglio, ma di una riorganizzazione perché le risorse liberate restano in capo alla sanità e verranno riutilizzate in quel comparto. Zeni ha quindi riferito i numeri di accesso al servizio di pronto soccorso ospedaliero nel 2014 – 2015 e 2016 che sono stati rispettivamente 704 696 e 659. La dotazione del personale risulta del tutto adeguata: sono 331 dipendenti per un investimento di 27,6 milioni di euro. Sono in corso opere destinate all'ampliamento dell'ospedale per u n investimento pari a 19 milioni di euro. "Attenzione a non alimentare preoccupazioni che non trovano fondamento", ha concluso.
La replica. "Quanto riferito sul punto prelievi del Tesino", ha osservato Cia, "sono chiacchiere che girano negli ambienti politici della comunità di valle, mentre sul pronto soccorso, la segnalazione viene dall'interno dell'ospedale. I numeri parlano chiaro e se sono quelli che lei riferisce non posso ribattere, ha concluso".
Giacomo Bezzi (Forza Italia)
Cfp di Ossana
e dirigente part time
da ripensare
Bezzi chiede se la gestione del Centro di formazione professionale di Ossana non sia da ripensare in funzione del settore turistico e se la presenza part time del dirigente non rappresenti un ostacolo al corretto svolgimento dei suoi compiti.
La risposta. Il Presidente Rossi ha tranquillizzato l'interrogante sulla sostanza dell'interrogazione. Il bando sarà predisposto in tempo utile per la scadenza. Non è certo questa la sede per discutere le scelte formative che spettano ai dirigenti dell'istituto. Tuttavia nelle attività di controllo e monitoraggio non mancheremo di fare i relativi approfondimento.
La replica. Lei non può conoscere i ragazzi che frequentano il convitto, ha replicato Rossi, ma come aiutiamo i ragazzi che vengono dall'Africa sarebbe giusto aiutare anche i nostri giovani che hanno dei problemi, i figli delle famiglie trentine.
Mario Tonina (UpT):
Approfondimenti
per il biodigestore
di Borgo Lares
Tonina vuole sapere se la Provincia abbia già acquisito gli approfondimenti progettuali richiesti alla ditta che dovrebbe realizzare l'impianto di digestione anaerobica nel Comune di Borgo Lares, se si opterà invece per il potenziamento di impianti già esistenti evitandone di nuovi, come saranno coinvolti gli enti locali e la popolazione per condividere la scelta finale, tenuto conto anche degli abitanti dei Comuni di Saone, Preore e Montagne.
La risposta. Gilmozzi ha spiegato che la questione è su due piani: uno burocratico e procedurale trattato dalla conferenza dei servizi, che ha rilevato una serie di problematicità tra cui una legata alla recente normativa sugli odori: rispetto a questo non sono ancora pervenute integrazioni. Sul piano politico e della volontà -quello dei rifiuti- abbiamo approvato il piano provinciale di gestione dei rifiuti e nella stesura finale -che non nega l'ipotesi di un impianto nel Trentino occidentale- si darà preferenza all'utilizzo dell'esistente senza ricercare una soluzione impattante per il territorio.
La replica. Tonina ha apprezzato la risposta. "Dal punto di vista politico condivido quanto detto dall'assessore", ha osservato, "e sono convinto che sia che vengano potenziati gli impianti esistenti ovvero che si provveda a individuarne di nuovi, sarà imprescindibile concertare la localizzazione con comuni e comunità di valle interessate".
Donata Borgonovo Re (Pd):
Progetti di mobilità
a Trento e finanziamenti
chiesti alla BEI
La consigliera chiede i dati di contesto e le proposte progettuali presentate dal Comune di Trento alla Banca europea degli investimenti (BEI) per il finanziamento di un sistema di trasporto in sede propria che colleghi la città alle sedi universitarie della collina. Vuole sapere inoltre quali prescrizioni, temporali e non, la BEI ha richiesto alla Provincia.
La risposta. L'assessore Gilmozzi ha spiegato che per presentare alla Bei una domanda di finanziamento è necessario che il progetto abbia un senso "trasportistico" (dia la sicurezza che la gestione si sostiene). Di questo abbiamo dato conto, dopo le opportune verifiche e confronti. La seconda questione-condizione è che il progetto venga inserito nei piani della mobilità della Provincia e il 2 novembre 2015 la Giunta fece la revisione del piano degli investimenti inserendo la Trento-Povo sulla base della comunicazione di Trentino Trasporti di essere stata ammessa al piano BEI corrispondente. Infine, per adempiere a quanto previsto dalla BEI, la Pat ha redatto il piano stralcio della mobilità alla cui definizione collabora anche il Comune di Trento. Tengo a precisare, ha concluso Gilmozzi, che siamo ancora in una fase di valutazione strategica.
La replica. Grazie per la risposta, anche se resto un po' in difficoltà, ha replicato Borgonovo. Mi chiedo perché non è stata ancora data una risposta chiara. Restano ancora molte cose da verificare, ha aggiunto.
Luca Giuliani (Patt)
Quando si parte
con la riqualificazione
dell'area Miralago?
Il consigliere chiede alla Giunta se, come stabilito dall'ordine del giorno "Cessione gratuita di beni da parte di Patrimoni Trentino spa a favore del Comune di Riva", siano stati presi contatti con la Giunta comunale rivana per dare il via alla riqualificazione dell'area "Miralago", strategica per lo sviluppo turistico della cittadina.
La risposta. L'assessore Gilmozzi ha confermato la disponibilità della Giunta ad andare incontro a questa esigenza, perché Miralago diventi uno dei motori della crescita di Riva. "Peraltro – ha aggiunto l'assessore – ognuno ha il suo compito in queste relazioni e quello della Giunta è di stimolo. Vi sono però una serie di impegni che spettano alla comunità di Riva da cui deve pervenire alla Provincia una proposta perché possa intervenire. Ora come ora stiamo quindi attendendo che ci arrivino proposte concrete sulle quali confrontarci e arrivare approfondimenti".
La replica. Giuliani ha ringraziato Gilmozzi della disponibilità e si è detto dispiaciuto per l'immobilismo del sindaco e ha assicurato di impegnarsi a trasmettere il messaggio dell'assessore al sindaco di Riva.
Massimo Fasanelli (Misto)
infermieri a Rovereto:
perché autorizzare
pochi part – time?
Partendo dalla situazione dell'ospedale di Rovereto, dove su 100 richieste di part-time del personale infermieristico hanno ottenuto risposta positiva 37, il consigliere chiede quante siano le domande presentate per gli anni 2015 – '16 e '17 e quante sono state accolte. Fasanelli chiede anche quali siano i criteri adottati per formare le graduatorie e quali misure si pensa di adottare per aiutare le mamme che si sono viste negare il tempo parziale.
La risposta. L'assessore Zeni ha ricordato che il numero delle domande di part time presentate nel 2014 sono state 119 e ne sono accolte 47; nel 2015 ne sono state accolte altre 35; nel 2016 su 97 domande ne sono state accolte 33. Quanto alle richieste di part time temporaneo, Zeni ha evidenziato che i criteri di valutazione, definiti da un accordo sindacale del 2009, privilegiano, in ordine di importanza le seguenti domande di part time: quelle presentate da dipendenti disabili con gravi patologie, quelle presentate da dipendenti che assistono familiari disabili o affetti da gravi patologie, quelle presentate con dipendenti con più di 55 anni, quelle presentate da dipendenti con figli a carico (specie se di un solo genitore), quelle presentate per motivi di studio, per distanza dalla residenza e per necessità familiari documentate. L'assessore ha infine segnalato che le richieste di part time temporaneo non sono da considerarsi diritti acquisiti di anno in anno, ma sono annualmente rideterminate in base agli accordi sindacali.
La replica. Fasanelli, pur ringraziando l'assessore, ha osservato che il 7% di gestione un po' più elastica delle domande prevista da un articolo dell'accordo sindacale del 2009, è lo strumento con il quale si potrebbe intervenire, perché le mamme con diritti acquisiti non sono state forse adeguatamente considerate nella graduatoria.
Pietro De Godenz (UpT)
Masi di Cavalese:
si farà il collegamento
al metanodotto?
Il consigliere chiede alla Giunta se sia a conoscenza delle difficoltà dei 520 abitanti della frazione dei Masi di Cavalese causate dal mancato allacciamento alla rete del metano. De Godenz chiede inoltre se il governo provinciale intenda trovare una soluzione a questa situazione di disagio.
La risposta. L'assessore Gilmozzi ha precisato che il tema in questione riguarda l'estensione di reti che vanno realizzate all'interno di un budget. La Provincia emanerà un bando per i Comuni, saranno creati dei tavoli appositi e si considererà anche l'estensione di rete per Masi di Cavalese. "Vi sono varie problematiche di cui ci stiamo occupando ma che non ci impediranno di partire con il bando di gara probabilmente entro il 2017. La società che risulterà affidataria della gestione della rete dovrà realizzare l'implementazione del metanodotto anche per Masi di Cavalese".
La replica. Soddisfatto della risposta De Godenz, anche perché l'estensione è già prevista dal modulo delle concessioni. "Sono felice di aver portato questo contributo anche grazie al lavoro svolto con le scuole".
Walter Viola (PT)
Il Sait dovrà
pagare una penale
per i 130 esuberi?
Il consigliere chiede se, visto l'annuncio dei vertici Sait di mettere in mobilità 130 dipendenti su 600, siano ancora in essere gli impegni previsti dalla gara per ottenere sette ettari dall'Interbrennero spa, in base ai quali il Sait dovrebbe pagare una penale di 7 mila euro all'anno per ogni dipendente mancante per un periodo di 12 anni a partire dall'inizio dell'attività. Viola chiede anche cosa si vuol fare per tutelare i lavoratori.
La risposta. L'assessore Mellarini ha ricordato che Sait ha sempre impiegato un numero superiore di dipendenti rispetto a quello concordato con Interbrennero. E ha aggiunto che oggi, dopo l'avvio della procedura di mobilità, "il numero degli esuberi potrebbe risultare diverso da quello attualmente presentato".
La replica. Viola ha osservato che "se valessero i dati resi noti vi sarebbe una capienza di esuberi pari a 34 dipendenti (426 direttamente dipendenti del Sait meno 392). Oggi si parla però di 130 esuberi. Il punto per il consigliere è la tutela dell'interesse pubblico perché Interbrennero è a maggioranza di proprietà della Provincia. "Ho sollevato la questione – ha spiegato – perché va monitorata in tutte le fasi ferma restando la libertà di un'azienda, anche se cooperativa. Se gli esuberi fossero però 130 come si dice, 100 superano il livello stabilito dal bando di gara fino al 2022. E con 7.000 euro l'anno di penale da pagare per dipendente, l'impatto su Sait costituirebbe una botta non indifferente. Sait deve rendersi conto dell'impegno sottoscritto specie rispetto ai dipendenti". Per Viola, infine, la risposta dell'assessore non tiene conto della sua richiesta relativa a cosa intende fare la Provincia per tutelare i lavoratori.
Chiara Avanzo (Patt):
Torcegno: a che punto
Sono i lavori per la
scuola primaria?
La consigliera chiede quale sia lo stato di avanzamento dei lavori del Comune di Torcegno per la realizzazione della scuola primaria che dovrebbe accogliere anche gli studenti di Telve di Sopra, visto l'impegno di completare l'opera entro l'avvio dell'anno scolastico 2017-2018.
La risposta. Il presidente Rossi ha ricordato che la primavera scorsa la Giunta ha integrato il contributo chiesto dal Comune per ultimare l'opera. E ha annunciato che proprio ieri il Comune di Torcegno ha dichiarato la volontà di mantenere l'impegno assunto, per cui per l'inizio dell'anno scolastico 2017-2018 potrà avvenire regolarmente perché i lavori della sede scolastica saranno completati.
La replica. Avanzo ha dichiarato la propria soddisfazione "perché sulla base di questa notizia i genitori potranno tranquillamente iscrivere i figli nella struttura di Torcegno per il prossimo anno scolastico".
Filippo Degasperi (M5s):
Tutto sugli incarichi
assegnati dalla Pat
ai media televisivi locali
Degasperi, in vista dell'esame del disegno di legge sull'editoria, ha chiesto il dettaglio degli incarichi assegnati dalla Provincia, società controllate o fondazioni, e le modalità con cui sono stati assegnati, ai media televisivi trentini dal 2013 al 2015 per la realizzazione di materiali video, inclusi programmi tv, redazionali e sponsorizzazioni.
La risposta. Il presidente Rossi ha premesso che non vi è alcun collegamento tra la domanda di Degasperi e il disegno di legge da discutere in aula sull'editoria, "che ha una finalità diversa, che è di prevedere un sostegno alle entità che assicurano un servizio pubblico di informazione. Ciò che Degasperi chiede è diverso e riguarda attività regolate sotto il profilo contrattuale a seguito di un bisogno di comunicare attività legate al ruolo pubblico della Provincia. Si tratta di due piani completamente distinti che è bene tenere rigorosamente separati. Quanto ai dati richiesti, Rossi ha riferito che per il 2013 per le tre emittenti televisive trentine la Giunta ha previsto corrispettivi (non contributi) a seguito delle attività svolte per 564.742 euro. Per il 2014 i corrispettivi ammontavano a 480.078 euro e nel 2015 a 471.636 euro. Il calo delle risorse è stato motivato dal presidente con le stesse linee di riduzione della spesa pubblica "che ritroveremo nel bilancio 2017, perché anche la risposta alle esigenze di comunicazione della Provincia rientrano nelle spese di funzionamento da ridurre".
La replica. Degasperi ha reagito dichiarando che potrebbe anche ritenersi soddisfatto per i dati forniti, riservandosi di discutere della premessa in occasione dell'esame del disegno di legge.
Gianfranco Zanon (PT):
Parti indolore
solo a Cles,
legge da attuare
Zanon chiede quali siano in dati relativi ai parti fisiologici indolore che in base ad una norma provinciale del 2013 avrebbero dovuto risultare accessibili in tutto il Trentino mentre oggi vengono praticati solo nell'ospedale di Cles e come si ritiene di dare attuazione alla legge.
La risposta. L'assessore Zeni ha segnalato che il numero dei parti indolore praticati nel 2016 all'ospedale S. Chiara è triplicato rispetto al 2014. E ha concluso ricordando che la Giunta ha dato mandato all'Azienda sanitaria di provvedere a dotare l'ospedale del personale necessario per implementare ulteriormente la possibilità di offrire alle partorienti questa opportunità.
La replica. Zanon ha apprezzato la volontà di implementare i parti analgesici al S. Chiara, che a suo avviso sono comunque ancora pochi e quindi da incrementare per dare attuazione alla legge approvata tre anni fa.
Maurizio Fugatti (Lega):
Quali novità
e ipotesi cooperativa
per la Tassullo
Fugatti chiede se vi siano novità su potenziali acquirenti della Tassullo Materiali spa i cui 170 dipendenti non hanno prospettive sul loro futuro lavorativo, se siano in corso manovre speculative da parte di terzi per l'acquisto disgiunto delle attività produttive del Gruppo, e come sia valutata l'ipotesi di una cooperativa di dipendenti ed ex dipendenti della società per valorizzare le professionalità e dare continuità all'azienda.
La risposta. L'assessore Olivi ha premesso che la procedura fallimentare è in corso e chiunque voglia rilevare gli asset industriali vede un organo legittimato a farlo che non è la Provincia. Olivi ha aggiunto di non avere notizia di iniziative definite da Fugatti "speculative", con offerte separate. Ha però riconosciuto che inizialmente le due aste promosse andavano nella direzione di non favorire l'unitarietà della filiera. "La novità – ha sottolineato Olivi – è che effettivamente si stanno muovendo sul territorio interessanti operazioni dal basso da parte di chi in quest'azienda ha lavorato o comunque di soggetti locali. Attendiamo – ha aggiunto – di poterci misurare con questi soggetti su una loro proposta di piano industriale. Ma per un piano di questo tipo servono capitali e partner industriali". L'assessore ha concluso ricordando che che la Giunta ha sempre insistito a dire – e e oggi conferma – che "la Provincia non sosterrà nessuna iniziativa che non sia per tenere assieme tutte le parti produttive dell'azienda".
La replica. Fugatti ha apprezzato la volontà della Giunta di escludere iniziative intenzionate a non garantire l'unitarietà del percorso produttivo e l'interesse manifestato per le iniziative avviate dal basso delle quali si sta parlando in zona.
Manuela Bottamedi (Misto):
quale progetto
per la nuova piscina
da realizzare a Trento?
Bottamedi chiede che fine abbia fatto il progetto di piscina da 13 milioni di euro del Comune di Trento, se vi sia l'intenzione di definirlo una volta per tutte e di finanziare un moderno impianto natatorio e, in caso affermativo, in che modo.
La risposta. L'assessore Mellarini ha ripercorso le intese che la Provincia ha storicamente raggiunto con il Comune di Trento a partire dal 2012 con la scelta di destinare le risorse risparmiate con la rinuncia alla Casa dello sport alla ristrutturazione del centro sportivo Manazzon. Del 2014 è la decisione di riservare a quest'opera 8 milioni di euro per l'adeguamento e la copertura dell'impianto. Ora si prospetta in alternativa la realizzazione di un altro impianto natatorio per soddisfare le aspettative delle società agonistiche del settore, "ma – ha precisato l'assessore – ad oggi nessuna richiesta di modifica ci è pervenuta, per cui rimane valido quanto stabilito per il centro Manazzon. Ora – ha concluso Mellarini – probabilmente il Comune chiederà una proroga dell'accordo e un confronto con la Provincia.
La replica. "Par di capire – ha replicato Bottamedi – che si punta al ribasso. Certo un'adeguata piscina da 50 metri sarebbe importante, perché quelle da 25 non sono più sufficienti. Ma – ha aggiunto la consigliera – questo è il tempo delle scelte, in cui puntare su opere pubbliche intelligenti e capaci di stimolare il circolo virtuoso dell'economia. E ragionando in termini di priorità occorrerebbe evitare micro-opere, che favorirebbero il clientelismo, e preferire infrastrutture importanti capaci di stimolare il ciclo dell'economia". "Varrebbe la pena – per Bottamedi – lasciare il lido Manazzon come struttura ludica estiva e costruire un nuovo impianto che natatorio che ricalchi quelli sperimentati con successo a nord del Trentino".
La seduta è stata sospesa dal presidente Dorigatti per il preannunciato incontro dei consiglieri con i lavoratori del Sait che hanno affollato gli spalti dell'emiciclo durante i lavori in aula. I lavori riprenderanno domani alle 10.00.
Le decisioni dei capigruppo
Il Consiglio provinciale oggi interromperà i lavori alle ore 13 e sarà riconvocato domattina alle ore 10. La decisione è stata presa stamane in Conferenza dei capigruppo e consentirà ai consiglieri di prendere parte dalle ore 17 all'assemblea generale di Confindustria Trento a Riva del Garda, cui interverrà anche il ministro Carlo Calenda.
Alle ore 13 – a palazzo della Regione – i consiglieri provinciali incontrano invece una folta delegazione di lavoratori Sait, che metteranno quindi al centro dell'attenzione politica il tema degli esuberi annunciati dall'azienda cooperativa.
Il presidente Bruno Dorigatti, che ha coordinato la capigruppo di stamane, ha anche annunciato alcune modifiche all'ordine del giorno dei lavori d'aula di domani. Prima della discussione del ddl 168/XV in tema di bilancio Pat, il presidente della Provincia, Ugo Rossi, riferirà in aula sulle modifiche concordate con il Governo Renzi ai patti in materia finanziaria, quindi sull'inserimento in Statuto speciale del via libera all'utilizzo di parte degli avanzi d'amministrazione accumulato in provincia di Trento.
Dopo il punto del ddl 168/XV, invece, verrà inserita una comunicazione dell'assessore alla salute, Luca Zeni, in ordine alla dibattuta questione della chiusura del punto nascita di Arco. Le minoranze hanno accettato la proposta di rinunciare alla loro richiesta di una seduta straordinaria per la discussione della propria mozione sull'argomento, a fronte però di ragguagli aggiornati e risposte da parte dell'assessore Zeni.