Approvato in Quarta Commissione. Sospeso quello sull'assistenza ginecologica
Sì al ddl di Mattia Civico sull'assistenza psicologica
La Quarta Commissione ha discusso e approvato in mattinata, con 4 sì e tre astenuti, il ddl di Mattia Civico (Pd) sul servizio di assistenza e consulenza psicologica. Sospeso dallo stesso Civico, invece, l'altro ddl all'ordine del giorno, quello sull'assistenza ginecologica. L'idea di fondo del ddl in materia di psicologia, ha detto il consigliere del Pd, è di porre il tema del benessere psicologico e della sofferenza psichica. Solo in minima parte, ha ricordato, facendo riferimento al Piano della salute, la salute dipende dai servizi in senso stretto. Il benessere, come afferma la stessa Oms, soprattutto psichico, è influenzato da come le persone vivono prima di tutto le relazioni. Il ddl, ha continuato il consigliere Pd, promuove un patto virtuoso tra pubblico e privato nel quale il pubblico mantiene la regia. Un privato convenzionato che accetta la sfida di svolgere una funzione pubblica, allargando la qualità e la quantità delle occasioni di assistenza e cura. Civico ha presentato alla Quarta Commissione, una serie di emendamenti, accogliendo anche le indicazioni delle audizioni: all'articolo 3 si è specificato che i soggetti privati coinvolti saranno realtà del privato sociale e studi associati accreditati col servizio sanitario. Si prevedono poi, sempre con un emendamento dello stesso proponente, gli standard per l'accreditamento. Infine, si punta ad una modalità diretta del servizio e tra le funzioni dei tavoli di coordinamento ci sarà anche il controllo e la valutazione dell'efficacia del servizio. L'assessore Zeni, che ha condiviso a nome della Giunta il ddl e firmato gli emendamenti di Civico, ha affermato che, nei prossimi anni, i temi principali saranno l'invecchiamento e il disagio psicologico. Zeni ha ricordato che nel Piano della salute, discusso in Consiglio la scorsa settimana, si fa riferimento al benessere psichico. Questo ddl, quindi, va nella direzione del Piano e gli emendamenti aiutano a renderne realizzabili i contenuti.
Viola: questo ddl rischia di rimanere sulla carta.
Walter Viola (PT), al contrario, ha messo in evidenza una questione che è stata posta dal Consiglio delle autonomie: prima di mettere in campo una nuova legge va attuato ciò che c'è, dai consultori al servizio di psicologia dell'Azienda. Anche perché, ha ricordato, il codice della Pat è più ampio di quello della Repubblica francese: troppe sono le leggi, ma poche sono quelle attuate. L'assessore alla salute ha replicato dicendo che questo ddl non è in contraddizione con quello che c'è già e che va fatto funzionare, aumenta semplicemente le possibilità per far fronte al disagio psicologico. Violetta Plotegher (PD) ha ricordato che, giustamente, il ddl punta sul benessere psicologico più che sulla salute psichica. Per questo, all'articolo uno, la consigliera aveva chiesto con un emendamento di togliere i riferimenti alla diagnosi e alla cura. Civico, invece, ha difeso la sua scelta affermando che il suo ddl prevede una parte clinica, perché è legato alla psicoterapia e quindi alla cura. Togliere dal testo termini che fanno riferimento alla terapia, ha detto, è sbagliato perché si perderebbe il riferimento dell'orizzonte clinico che va di pari passo a quello del benessere psicologico. Alla fine, l'emendamento Plotegher, con due voti a favore e cinque astensioni è stato approvato e Civico ha chiesto una sospensione per un incontro di maggioranza. L'articolo 3, soggetto a tre emendamenti, è stato approvato con 6 voti e un astenuto. Sull'articolo 5, Viola ha votato a favore perché gli emendamenti hanno fatto chiarezza prima di tutto sull'assistenza indiretta. L'articolo è stato votato con sei sì e l'astensione di Cia. Lunga discussione sull'emendamento all'articolo 10 con il quale si affermava, in una prima stesura, che dalla legge non deriveranno nuove spese per la Pat. Critiche sono venute da Viola (l'emendamento ha detto rende ancora più aleatorio il dd), da Detomas e Plotegher, la quale ha ricordato che per contrastare i disagi servono più risorse finanziarie. Alla fine Zeni ha proposto un emendamento in base al quale verrà avviata la ricerca di una riallocazione delle risorse per questo settore.
Plotegher: contro il disagio non bastano gli psicologi.
Violetta Plotegher, in dichiarazione di voto sul ddl, ha detto che si deve essere consapevoli che non solo gli psicologi possono dare una risposta a un malessere crescente, soprattutto nell'ambito dei minori, causato da motivi sociali. Serve un'alleanza tra molte professioni e il miglioramento del servizio dei consultori e nell'ambito della scuola. C'è ancora un'idea di psicologia, ha detto, tarata sul singolo soggetto che sta male, ma è fondamentale che si sappiano fare interventi sulle relazioni e sulla comunità. Detomas ha detto infine che ribadire con una legge un orientamento del Consiglio può servire anche a sollecitare l'esecutivo ad applicare norme che magari già ci sono. Civico ha concluso ringraziando, non solo i componenti della Quarta e la Giunta, ma anche ai soggetti che hanno partecipato alle audizioni.
Civico: sospendo il ddl sull'assistenza ginecologica. Prima miglioriamo i consultori.
Sul secondo ddl, quello sull'assistenza ginecologica, Mattia Civico ha detto che, alla luce delle audizioni, c'è soprattutto bisogno di una riorganizzazione dei consultori. Quindi ha sospeso il ddl, nel frattempo si troverà uno strumento per spingere la giunta a lavorare sulle norme vigenti. Sui consultori, ha ricordato siamo sotto gli standard previsti delle leggi attuali quindi è inutile aggiungere altri livelli di servizio com'è stato fatto in materia di assistenza psicologica.