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25/01/2016 - In aula o in commissione

Approvato a palazzo Trentini il disegno di legge della Giunta sugli appalti pubblici

Dalla Terza Commissione con sei voti favorevoli e quello di astensione di Civettini

Approvato a palazzo Trentini il disegno di legge della Giunta sugli appalti pubblici

Testo in aula entro febbraio

​La terza Commissione permanente presieduta da Mario Tonina, ha approvato nel pomeriggio di oggi la proposta di riforma degli appalti pubblici, firmata dall’assessore Mauro Gilmozzi, composta di 57 articoli. Il progetto recepisce due direttive dell’Unione europea e modifica la legge provinciale sui lavori pubblici e quella sui contratti. Tra gli obiettivi in estrema sintesi, la massima riduzione dei subappalti; l’innovazione e semplificazione delle procedure di gara mirate a celerità e trasparenza; la valorizzazione della qualità, prima che del prezzo e del massimo ribasso; la centralità del ruolo dei professionisti; la valorizzazione delle piccole e medie imprese e la tutela del lavoro. La proposta è stata approvata con 6 voti favorevoli (Tonina, Ossanna, Maestri, Manica, Fasanelli e Giovanazzi) e l’astensione di Claudio Civettini. Relatore per la maggioranza è stato indicato Nerio Giovanazzi, per la Minoranza Claudio Civettini.


Gli emendamenti

Il disegno di legge recepisce anche alcune osservazioni raccolte durante l’iter di audizione, introdotte sotto forma di emendamenti che l’assessore Gilmozzi ha illustrato ad inizio seduta. In particolare all’articolo 10 si riserva il riconoscimento del maggior impegno dei professionisti all’interno di queste nuove previsioni normative, nelle forme che saranno individuate dal regolamento; con un emendamento all’art 24, comma 2 si precisano i termini per la comunicazione dell’esclusione dalla procedura, l’emendamento all’art 25 modifica di 15 giorni il termine per il rilascio dell’autorizzazione per i subappalti di importo superiore al 2% dell’importo delle prestazioni e prevede la tutela dei fornitori richiamata da diversi soggetti auditi. All’articolo 30 viene inserito un obbligo di impiego di lavoratori svantaggiati nell’esecuzione dei lavori, soprattutto nell’ambito dei servizi, qualora presso l’aggiudicatario operino più di 50 occupati (dalle medie imprese in su). All’art. 31 si specifica il rinvio a discipline attuative della Giunta sui lavori sequenziali.


Le dichiarazioni di voto

Claudio Civettini (Civica) ha preannunciato il voto di astensione. Un progetto condivisibile nell’obiettivo, ma che necessita a suo avviso di un esame e attenzione supplementari che si riserva di fare in aula, prevedendo di presentare delle proposte di modifica puntuali: “una legge che rincorre esigenze, ma non ha il coraggio di proporre percorsi e progetti di cambiamento” ha aggiunto. Pur prevedendo alcune correzioni per l’aula hanno dichiarato di votare a favore Massimo Fasanelli (Misto) e Nerio Giovanazzi (AT): “credo che l’obiettivo sia condivisibile e mi sento di fare un atto di fiducia nei confronti dell’assessore per aver elaborato questo testo” ha detto Fasanelli che ha annunciato sicuramente un emendamento sull’articolo 30, esprimendo perplessità per la previsione di impiego di lavoratori svantaggiati solo per aziende con più di 50 occupati. In sintesi, il consigliere ha apprezzato tutti gli obiettivi che si prefigge la legge, la riduzione dei subappalti e la valorizzazione degli appalti, la suddivisione in lotti distinti, la semplificazione nelle aggiudicazioni, la valorizzazione dell’aspetto tecnico più che di quello economico ecc., tutti aspetti che porteranno vantaggi al settore. Nerio Giovanazzi si è detto convito che questa legge sarà per certi aspetti risolutiva, tuttavia ha invitato ad una maggiore chiarezza, semplificazione e concretezza possibili, ovvero all’elaborazione di un testo che presti la massima attenzione a tutti i passaggi che potrebbero condurre a contenziosi e ingessature del sistema, aspetti che questo testo ha il preciso obiettivo di evitare. Il Presidente della Commissione Mario Tonina ha espresso soddisfazione e si è congratulato con l’assessore Gilmozzi e con chi ha lavorato ad “un progetto di legge di rilancio del settore degli appalti, volto al recepimento di direttive comunitarie, che va nella giusta direzione, interpretando le competenze primarie in capo all’autonomia trentina”.