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22/01/2016 - In aula o in commissione

L'appello di RIva del Garda: lavori al polo fieristico, oppure si esce dal mercato

Il sopralluogo di oggi della II Commissione consiliare, presieduta da Giuliani

L'appello di RIva del Garda: lavori al polo fieristico, oppure si esce dal mercato

Foto allegate

L'appello di RIva del Garda: lavori al polo fieristico, oppure si esce dal mercato

​Il sistema fieristico-congressuale del Garda trentino ha l'assoluto bisogno – per rimanere competitivo sul mercato nazionale e mondiale – che partano i progetti da anni sulla carta, per l'ammodernamento e l'ampliamento delle strutture e superfici disponibili a Riva del Garda. 

Si tratta di opere per circa 60 milioni di euro complessivi, che riporterebbero nelle migliori condizioni logistiche e tecniche sia il polo fieristico alla Baltera (appena fuori Riva), sia il Palazzo dei Congressi in fascia lago.

Il messaggio forte – non nuovo alle cronache - è stato riproposto stamane dai vertici di Riva del Garda Fierecongressi spa ai membri della II Commissione permanente del Consiglio provinciale, scesi nel centro benacense per un sopralluogo conoscitivo, promosso dal presidente Luca Giuliani. Ad accogliere i commissari c'erano il sindaco di Riva, Adalberto Mosaner, il presidente di Fierecongressi spa, Roberto Pellegrini, il direttore generale Giovanni Laezza e alcuni membri del consiglio d'amministrazione e del collegio sindacale della società. 

Reduci dal successo dell'ennesima Expo Schuh – chiusa proprio nei giorni scorsi – e alla vigilia della Expo Hotel n° 40 (dal 31 gennaio al 3 febbraio), Pellegrini e Laezza hanno avuto l'occasione per formulare ancora una volta un appello che guarda al governo provinciale, proprietario – attraverso Patrimonio del Trentino spa – dei volumi dentro i quali si svolge l'attività espositiva e congressuale rivana. 

Expo Schuh ha respinto in questi anni gli attacchi di altri concorrenti, da ultima Duesseldorf, ma rischia davvero di non avere futuro se non dimostrerà ai propri 1.408 espositori di fare sul serio quando parla – e lo fa dal 2006 – di ristrutturazione dei 23 mila metri 500 quadrati oggi a disposizione, ormai non funzionali e inadeguati (all'ultimo piano filtra addirittura l'acqua piovana). Il progetto d'intervento ha una storia che occuperebbe uno scaffale di libreria: nel 2006 viene dato incarico alla Himmelblau di Vienna, che produce un prestigioso e splendido piano complessivo, poi però bocciato dal governo provinciale (Dellai e Mellarini) perché oggettivamente sproporzionato a risorse e necessità. Un progetto più realistico viene respinto invece da Comune e Fierecongressi, finché nel 2014 prende forma e viene adottata in Giunta provinciale una soluzione ampiamente condivisa, che prevede di puntare ai 40.000 mq di superficie espositiva, con un ampliamento verso ovest, a ridosso dei volumi esistenti. Il cronoprogramma di quest'opera però non è stato rispettato nemmeno al primo step, che prevedeva per novembre 2015 l'avvio dei lavori. Di fatto – ha detto oggi Pellegrini, sforzandosi di non fare polemica alcuna – non è partito nemmeno il bando di gara, né Fierecongressi conosce il progetto in questione.

Analoga la situazione in riva al Benaco, dove il progetto di nuovo Palazzo dei Congressi è in ballo dal 2002. Nel 2007 viene assegnata la progettazione a PiùArch, ma l'appalto non è mai partito, sebbene – è stato sottolineato oggi – nessuno abbia mai avanzato obiezioni decisive sulle soluzioni individuate, che per un costo di circa 33 milioni comprendono anche la realizzazione del teatro per l'Alto Garda. La capienza congressuale dovrà passare da 900 a 1.340 posti, con tutta una serie di aree accessorie e polifunzionali. La messianica attesa di decisioni politiche costa alla società – ha sciorinato Pellegrini – qualcosa come 10 congressi all'anno, proprio mentre il competitor Rimini cresce costantemente e fa sempre più paura. 

Il sindaco Mosaner ha voluto far sapere ai commissari che anche il problema delle scelte da fare in loco sul teatro di comunità è da tempo risolto, perché si è rinunciato a immaginare un secondo teatro ad Arco. Il Comune a suo tempo ha ceduto le quote in Fierecongressi a Patrimonio del Trentino, per ottenere in cambio lo strategico complesso ex colonia Miralago sul lago, ma non avrebbe immaginato che così facendo avrebbe assistito alla paralisi dei progetti alla Baltera e al Palacongressi. “Questo territorio – ha detto- merita soluzioni in tempi utili”.

Il direttore Laezza ha rivendicato che la società delle fiere è l'unica a stare alla grande sul mercato benché si trovi allocata in un centro del tutto periferico rispetto alle grandi città. Questa realtà in mano pubblica cammina di fatto senza contributi pubblici, nel 2015 ha prodotto per 13,2 milioni di euro (con un risultato operativo di 829mila euro) e grazie a questi risultati non teme nemmeno lo sfoltimento di società partecipate dall'ente pubblico, che la riforma Madia sta programmando. Vitale è però che il governo provinciale garantisca risposte coerenti con la rapidità di movimento dei mercati, anche perché comunque si dovrà poi fare i conti con lungaggini e incognite delle procedure di appalto (che – ha detto Laezza – il legislatore provinciale dovrebbe davvero ridurre).  

L'incontro ha destato vivo interesse nei consiglieri presenti (con Giuliani c'erano Maestri, Tonina, Manica, De Godenz, Fasanelli, Degasperi, Zanon e Giovanazzi). Diverse le richieste di dati e ulteriori chiarimenti, anche durante la visita agli spazi della Baltera, seguita alla riunione presso il palazzo dei congressi. 

Gianfranco Zanon ha detto che “ancora una volta si assiste allo stallo della politica trentina”. 

Nerio Giovanazzi ha elogiato il lavoro di Fierecongressi e ha ricordato che i ritardi sulle strutture si devono in parte anche a problemi di campanile, vedi la lunga vicenda del nuovo Palasport, che per lungo tempo si è voluto mettere dentro la partita del polo fieristico, finché poi ci si è decisi a scindere i due piani (si farà infatti a sud e a prescindere dal polo fieristico). Per il consigliere di Pietramurata, il polo fieristico provinciale dev' essere solo quello di Riva, mentre il Cte di Trento non può e non deve essere considerato un competitore. Giovanazzi ha detto no anche all'ipotesi – di cui hanno parlato i vertici di Fierecongressi – d'una soluzione di basso profilo, ossia di lavori d'ammodernamento portati avanti per piccoli stralci annuali. 

Pietro De Godenz (ma anche Mario Tonina) ha condiviso con il presidente Giuliani l'idea di portare presto al tavolo della Commissione anche l'assessore Gilmozzi e la Patrimonio spa, per poter andare a fondo dei problemi emersi oggi. 

Massimo Fasanelli ha messo in guardia dal rischio che i progetti disegnati anni fa siano già ora vecchi e da ripensare. 

Lucia Maestri ha riconosciuto che in questi anni c'è stata forte incertezza nel delineare la politica trentina nel settore fieristico e si è sbagliato nel cercare di replicare altrove in Trentino la felice situazione di Riva. Ora però la scelta di puntare solo sul Garda è dichiarata dal governo provinciale e acquisita, anche perché a Trento il Cte sta dismettendo gli spazi a favore dell'Università, mentre il futuro dell'area ex Italcementi è ancora ben al di là dal vedere la luce. Maestri ha auspicato quindi il via subito ai lavori per il polo di Riva e ha però chiesto se non si potrebbe prevedere una “piccola vetrina” collocata nel capoluogo. 

ALCUNI DATI SUL POLO RIVANO:

La Fierecongressi è partecipata per il 44% da Lido di Riva del Garda srl, per il 43% da Garda Trentino Sviluppo, per il 7% da Trentino Trasporti spa e per il 6% da Ingarda Trentino.

Il valore della sua produzione da alcuni anni si attesta attorno ai 13 milioni di euro, il risultato operativo cresce e nel 2015 ha toccato quota 829.000 euro. Per il 2016 si prevede un risultato di 770.000 euro. 

La società fieristica si è mossa in questi anni anche in India, negli Emirati Arabi e vanta oggi importanti accordi commerciali con la Cina.

L'indotto sul Garda trentino: 190.000 presenze/anno. Si ipotizza una ricaduta da 30 milioni di euro.

Nel 2016 verranno organizzate 8 fiere, tutte in attivo. Le novità: Garda Wind Raid in giugno (tutto sul vento, in partnership con Barcolana srl di Trieste) e Agtriacma in ottobre (tutto sulle macchine agricole da montagna).

4 saranno le novità congressuali.

Immagini
  • Il tavolo
  • La visita
  • Lo schermo
  • Un momento della visita all'interno dei padiglioni
  • Giuliani e i vertici dell'Expo Riva
  • I consiglieri ricevuti all'ingresso della struttutra
  • Panoramica dal tetto dell'Expo