Consiglio provinciale, conclusa la I sessione di dicembre. Il 14 inizia l'esame della manovra
Approvati in aula i due ddl per l'armonizzazione contabile e la variazione di bilancio
Nel
pomeriggio il Consiglio ha rapidamente approvato in aula i due
disegni di legge proposti dalla Giunta per armonizzare il sistema
contabile della Provincia alla normativa Statale e per operare una
variazione di bilancio.
In
precedenza, le rassicurazioni fornite dal presidente Dorigatti in
merito alla possibilità per le opposizioni di ammettere alla
discussione dei tre disegni di legge della manovra finanziaria anche
le proposte di modifica presentate dall'opposizione, aveva indotto le
minoranze a ritirare gli emendamenti proposti. Si è così conclusa
in anticipo sull'orario previsto la prima sessione di dicembre del
Consiglio provinciale. La seconda inizierà il 14 dicembre con la
settimana interamente dedicata dall'aula all'esame dei tre disegni di
legge – collegata, stabilità e bilancio – che formano la manovra
finanziaria 2016.
Simoni:
“Lo Stato entra a gamba tesa nell'autonomia”. Rossi: “atto che
allinea la Provincia al Patto sottoscritto con lo Stato”.
L'esame
del ddl 101, ripartito dal 31esimo dei 54 articoli del provvedimento,
ha ottenuto 21 voti favorevoli e 9 di astensione. Nelle dichiarazioni
di voto finali Marino Simoni (Progetto Trentino) ha motivato
l'astensione del proprio gruppo affermando che “pur comprendendo
che questo è un testo tecnico imposto dallo Stato, si tratta di
un'entrata a gamba tesa nell'ordinamento delle autonomie speciali in
nome della spending review. Esistono altri modi, come patti e
accordi, con i quali si può procedere ed è inaccettabile che lo
Stato decida per noi come dovremo organizzare le entrate e le
risorse”.
Il
presidente della Giunta Rossi ha ricordato che questo disegno di
legge risponde ad un adempimento che però ha comportato un
approfondimento con gli uffici legislativi e la ragioneria dello
Stato. Questa normativa allinea la Provincia al Patto di garanzia
sottoscritto con lo Stato che prevede l'armonizzazione dei sistemi
contabili e degli strumenti di bilancio”.
Via
libera alla variazione di bilancio che permette alla Provincia di
recuperare 300 milioni di euro.
Quattro
soltanto gli articoli del disegno di legge 102 proposto dal
presidente della Giunta Rossi e approvato dall'aula con 21 voti a
favore, due contrari (Degasperi del M5s e Cia di Civica Trentina) e 7
astenuti, che consente una variazione al bilancio di previsione della
Provincia l'esercizio finanziario 2016 e del bilancio pluriennale
2015-2017.
Il
presidente Rossi ha spiegato che questo ddl consente all'avanzo di
amministrazione di 300 milioni di aumentare l'accantonamento già
previsto nel 2015 e di salvare in tal modo queste risorse provinciali
dagli effetti della normativa sul pareggio di bilancio. Rossi ha
ricordato che il testo destina anche 10 milioni a Itea per permettere
micro interventi sulle abitazioni che sosterranno il comparto
edilizio..
Borga
ha chiesto dei chiarimenti in merito alla variazione della spesa, con
un lungo elenco di impegni che arrivano al 2037, al 2042 e 2034. vi
sono insomma molte risorse del bilancio già impegnate tranne appena
24 milioni di euro nel 2016. Si tratta per Borga di un irrigidimento
notevole delle dotazioni del bilancio provinciale. Rossi ha risposto
che naturalmente si tratta di limiti di impegno che si riferiscono a
quote di debito le cui rate hanno questa durata. Quote che sono
abbondantemente dentro i limiti del 9% del Pil e i nuovi limiti
previsti dalle nuove regole in tema di armonizzazione, limiti
corrispondenti al 20% delle rate. Si tratta di un debito sostenibile
rispetto al Pil prodotto e al patrimonio che garantisce questo
debito. La natura di questo debito è che si tratta di un debito per
investimenti e opere e mai per spesa corrente.
Borga
ha replicato di non aver dubbi sulla legittimità dell'operazione, ma
ha rilevato che una delle ragioni per cui chi si troverà ad
amministrare la Provincia negli anni futuri avrà a che fare con un
bilancio molto rigido perché la maggior parte delle risorse
stanziate per investimenti sono già impegnate per scelte compiute
nel 2016. Si opera adesso ma si scarica una notevole rigidità sui
bilanci successivi, rigidità che proprio il presidente Rossi nelle
sue dichiarazioni di legislatura aveva considerato un problema.